Egregio Presidente del Consiglio,

il nostro Paese, duramente colpito dalla pandemia, necessita ora più che mai di profondi interventi capaci di ristrutturare e promuovere la resilienza e la sostenibilità in tutti i settori dell’economia. Sulla scia dell’impegno che l’Italia ha assunto in ordine all’adozione di un’Area a basse emissioni nel Mediterraneo, della più recente politica europea e in particolare del Green Deal europeo, delle delibere assunte dal Parlamento europeo in ordine alle ambizioni climatiche e la qualità dell’aria – tutte prese di posizione che pongono la riduzione delle emissioni dal trasporto marittimo al centro dell’azione europea per i prossimi anni – è fondamentale che l’Italia ponga questo settore quale priorità delle azioni da sviluppare nell’ambito del programma NextGenerationEu.

Non solo, infatti, questo è un settore le cui emissioni si prevede crescano a dismisura nel prossimo trentennio ma, secondo il quarto Rapporto sulle emissioni climalteranti pubblicato ad agosto nell’ambito dei lavori dell’Imo, il 30% circa delle emissioni totali di CO2 dell’industria navale è prodotto nelle acque di giurisdizione nazionale e, conseguentemente, è riconducibile alla responsabilità dei singoli stati, quota quasi doppia rispetto a quanto ritenuto precedentemente. Una responsabilità, questa, che chiama l’Italia ad impegnarsi in prima persona affinché le emissioni inquinanti e climalteranti di questo settore vengano ridotte al più presto.

La transizione ecologica di questo settore, se adeguatamente sviluppata, può non solo salvare centinaia di vite umane che ogni anno nel nostro paese vengono spezzate a causa dell’impatto sulla salute generato dall’inquinamento atmosferico, ma anche rappresentare un ambito nel quale far crescere un’industria tecnologicamente all’avanguardia e di grande rilievo economico.

Per questo scriviamo oggi al fine di portare alla vostra attenzione l’importanza di includere nella pianificazione nazionale per il programma NextGenerationEu una progettazione che possa, al più presto, ridurre l’impatto inquinante di questo settore nelle città di porto e, in generale, l’impatto climatico dei trasporti marittimi.

In particolare, vi chiediamo di prevedere:

1. il completamento dell’elettrificazione, nei porti di tutto il territorio nazionale, delle banchine dedicate allo stazionamento di navi che necessitano di tenere il sistema elettrico in funzione durante la sosta in porto;

2. la progressiva elettrificazione delle tratte brevi operative nel nostro paese le cui distanze consentirebbero di essere coperte con navi a batterie; in questo senso assume una importanza cruciale l’introduzione al più presto di un sistema di trasporto elettrico, a zero emissioni, nella città di Venezia, sia quanto al trasporto persone che a quello delle merci;

3. la spinta e il sostegno all’adozione – da parte degli operatori del settore – di sistemi di propulsione a vela e a rotori, all’utilizzo di carburanti a bassissimo tenore di zolfo installando filtri e sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto. A questo riguardo si richiama il modello norvegese del NOx Fund che, sotto la spinta del Governo e con il diretto coinvolgimento e la contribuzione degli operatori stessi, ha ripulito le emissioni dai camini di oltre 600 navi di compagnie di navigazione norvegesi;

4. la realizzazione di stazioni di monitoraggio degli inquinanti atmosferici nelle aree portuali nonché nelle posizioni urbane più adatte a descrivere i livelli più elevati di esposizione della cittadinanza alle emissioni;

5. l’attivazione, nei porti, di sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni delle navi in ingresso, uscita e stazionamento nei porti, mediante droni che le sorvolino raccogliendo dati provenienti dai camini delle stesse;

6. l’aggiornamento degli inventari delle emissioni delle città portuali e, ove non già esistenti, la realizzazione di mappature modellistiche della diffusione delle emissioni provenienti dal traffico marittimo;

7. l’adozione di mezzi da cantiere e sistemi di logistica a basse emissioni per il trasporto di materiali, alimenti e persone, e creazione di collegamenti alle aree portuali possibilmente su rotaia o comunque alternativi al sistema viario stradale.

Ultimo, ma non meno importante, lo sviluppo e/o la riqualificazione delle aree portuali devono, in ogni caso, essere sostenibili e coerenti al livello di ambizione ambientale del Green Deal europeo.

Per questo motivo riteniamo importante che tutti i progetti oggi già pendenti o riproposti riguardanti le aree portuali siano sottoposti a valutazioni e/o rivalutazioni che accertino la loro compatibilità con l’urgenza della crisi climatica che oggi ci troviamo ad affrontare e che ne verifichino la coerenza con la situazione creatasi a causa della pandemia Covid-19.

In particolare segnaliamo che, solo per citare qualche esempio, la creazione di nuove banchine all’interno delle aree urbane potrebbe non essere coerente con la necessità di ridurre le emissioni nelle stesse aree, la protezione della popolazione residente nei porti e la riconversione ecologica delle città. Si pensi, al riguardo, che Oslo intende chiudere tre delle quattro banchine oggi operanti per le crociere e che Bergen potrebbe, a breve, chiudere tutte le banchine di attracco delle crociere che verrebbero spostate fuori dalla città.

I fondi che il nostro paese riceverà grazie allo strumento NextGenerationEu devono traghettare l’Italia verso una nuova dimensione ecologica ed essere dedicati in via assolutamente prioritaria alle generazioni future, contribuendo a ridurre al massimo l’impronta climatica del paese e ad alleviare l’impatto della crisi ecologica che li colpirà.

Riteniamo che sarebbe estremamente grave l’eventuale concessione dei fondi messi a disposizione dall’Europa, che verranno ripagati anche con le tasse delle nuove generazioni, in azioni che non abbiano una forte declinazione ambientale. Che la nostra eredità per le prossime generazioni sia di costruire nuove e solide fondamenta per lo sviluppo sostenibile e la transizione ambientale ed energetica di cui abbiamo urgente bisogno. Mostriamo all’Europa di avere un piano ambizioso per i porti e la nostra industria navale e rendiamo l’Italia un leader nel settore, modernizzando le sue infrastrutture.

Con fiducia, inviamo distinti saluti

Cittadini per l’Aria onlus – Anna Gerometta;
Comitato Tutela Ambientale Genova – Giovanni Coiana;
Italia Nostra Ancona – Maurizio Sebastiani;
Comitato Tutela Ambientale Genova CENTRO-OVEST e Ecoistituto Reggio Emilia e Genova – Enzo Tortello;
Associazione AmbienteVenezia e Comitato NOGrandiNavi – Luciano Mazzolin;
Italia Nostra Onlus – Sezione Genova – Vincenzo Lagomarsino;
We are here Venice – Jane da Mosto;
Savona Porto Elettrico – Antonella Fabri e Angelo Zoia;
hub.MAT – Laboratorio per la Mobilità, l’Ambiente ed il Territorio APS – Olbia – Roberta Calcina;
Save Your Globe APS – Rosario Previtera;
Comitato NOFumi-Ancona – Cristiana Paoletti

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