Un mercato illegale delle sepolture, con un commercio di loculi che coinvolgeva medici dell’azienda sanitaria, custodi del cimitero monumentale, funzionari comunali e titolari delle imprese funebri. Falsificavano le procedure per liberare le tombe e aggirare i vincoli imposti dal Comune per accedere alle sepolture. Il cimitero “degli orrori” è quello di Monreale, in provincia di Palermo, dove il business illegale delle sepolture, tra documenti falsificati e mazzate, portava anche 10mila euro a bara.

Nei giorni scorsi i carabinieri hanno notificato la conclusione delle indagini e i nomi dei 27 indagati. Le accuse a vario titolo sono di falso materiale, falso in atto pubblico, truffa aggravata, abuso d’ufficio, corruzione, soppressione di atti veri, falsificazione delle dichiarazioni sostitutive. L’inchiesta è nata da numerosi esposti arrivati in procura sulle esorbitanti richieste di denaro per poter seppellire i propri cari, ed è stata coordinata prima dal sostituto procuratore Alfredo Gagliardi e poi dal pm Giorgia Spiri. Sono circa 200 i loculi finiti nel mirino della procura.

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