Aumentano di 5 miliardi i fondi strutturali europei destinati alle regioni italiane. Secondo quanto anticipa l’Ansa la dotazione per il periodo 2021 – 2027 sale a 37,3 miliardi di euro contro i 32 del settennato precedente. Le risorse messe a disposizione dell’Italia sono seconde solo a quelle destinate alla Polonia (66,4 miliardi), Paese che però beneficia degli aiuti del Fondo di coesione, riservati ai partner europei con condizioni economiche inferiori alla media Ue. L’Italia risulta uno dei sette paesi europei che ha visto aumentare queste dotazioni nonostante a contrazione del budget complessivo fissato a 373 miliardi di euro. La Germania subisce un taglio di circa il 4%, la Francia dell’1%:

I fondi europei hanno l’obiettivo di armonizzare il livello di sviluppo delle diverse aree dell’Unione. Opportuno specificare che i fondi riguardano progetti co-finanziati, ossia coprono una parte della spesa per gli investimenti, la quota rimanente è a carico di singoli stati e regioni. Questo spiega, in parte, il fenomeno per cui raramente il nostro Mezzogiorno riesce ad utilizzare appieno le risorse messe a disposizione da Bruxelles. Un mancato impiego che può causare penalizzazioni nelle successive assegnazioni. I fondi devono infatti essere incanalati in progetti di spesa entro tre anni da quando vengono messi a disposizione. Nel 2019 i fondi effettivamente utilizzati nelle regioni del Sud erano pari a circa il 30% della somma complessiva ma con impegni di spesa pari a circa il 70%.

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