Già prima dell’emergenza sanitaria le case vacanza erano sempre più richieste, ma adesso stanno vivendo un vero e proprio boom: che si tratti di una villa con piscina o di una baita in montagna, il sold out è garantito per tutta l’estate. Del resto sono molti gli italiani, e non solo, che si sentono più tranquilli fra le mura domestiche che non in un albergo affollato. Per tutti coloro che possiedono un immobile in una località di villeggiatura o in una città d’arte si aprono dunque nuove possibilità di guadagno, ma come sfruttarle? Un recente articolo del blog di Immobiliare.it ha spiegato quali sono le procedure burocratiche da seguire per mettere in affitto la propria abitazione con la formula degli affitti brevi.

No alla registrazione ma durata limitata

Con “affitti brevi” ci si riferisce a periodi non superiori a 30 giorni (29 notti) per i quali la legge non prevede che il contratto debba essere registrato. Tuttavia prima di intraprendere questa nuova attività è necessario presentare al Comune la SCIA e, in seguito, bisogna tenere aggiornato il registro presenze comunicando alla Polizia di Stato, tramite apposito portale, i nominativi degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo. A livello normativo la gestione di una casa vacanze spetta alla regione, che può prevedere specifici regolamenti o l’applicazione di una tassa di soggiorno: occorre pertanto rivolgersi agli uffici competenti per avere le necessarie informazioni.

Adempimenti fiscali

A differenza di un bed and breakfast, che è un’attività imprenditoriale non occasionale, la legge non richiede l’apertura della partita Iva per gli affitti brevi, quindi per quanto riguarda le tasse sarà sufficiente inserire i guadagni nella dichiarazione dei redditi, eventualmente applicando la cedolare secca al 21%.

Regole chiare e trucchi vincenti

Per avviare questo tipo di attività non serve l’approvazione preliminare da parte dell’assemblea condominiale, come hanno stabilito alcune sentenze della Cassazione. Vuoi perché la maggior parte degli stabili in Italia è stata creata quando non esisteva questa possibilità di guadagno, fatto sta che praticamente nessun regolamento condominiale pone veti in materia di affitti brevi. È tuttavia opportuno ricordare agli ospiti quali sono i comportamenti da adottare soprattutto per quanto riguarda spazi comuni e orari del silenzio.

Infine, per conquistare buone recensioni e ricavare il massimo dal nostro immobile, ricordiamo di essere solleciti e pronti nelle risposte, offriamo consigli su escursioni o ristoranti e curiamo al massimo la pulizia, soprattutto in questo periodo.

Articolo Precedente

Architettura green: quali possibilità esistono oggi?

next
Articolo Successivo

Il mattone resta l’investimento sicuro, nonostante il Covid

next