Entrano solo le quinte all’istituto Alberghiero Bergese di Genova, dove sono arrivati i banchi ma mancano ancora i docenti necessari per consentire l’avvio di tutte le classi, che dovrebbe avvenire comunque in giorni e orari scaglionati entro la fine della settimana.

Dentro la scuola i banchi arrivati in tempo e le mascherine da distribuire ai ragazzi che dovessero presentarsi senza all’ingresso, ma il problema resta fuori dall’istituto, dove si creano inevitabilmente assembramenti che proseguono su mezzi di trasporto pubblico sovraccarichi e largamente insufficienti a garantire il distanziamento fisico anti-contagio. In mancanza di indicazioni chiare (l’azienda sanitaria regionale Alisa ha inviato le linee guida per la gestione di eventuali casi solo lo scorso venerdì), ogni scuola si è organizzata interpretando in autonomia le direttive nazionali. I principali nodi da risolvere restano la mancanza di professori e bidelli e i ritardi nella consegna dei banchi singoli. Tutto fermo a La Spezia, dove l’avvio è stato ritardato per tentare di arginare il picco di casi che ha ricacciato la provincia spezzina nell’incubo “seconda ondata”.

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