“Me lo hanno portato via in un modo orribile. Gli hanno fatto male, tanto male”. Lucia, madre di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a Colleferro, racconta a Repubblica l’inferno nel quale è piombata la sua famiglia dopo la notte che ha portato via suo figlio durante un pestaggio. Parlando con il quotidiano romano la donna continua a ripetere che avrebbe potuto “salvarlo, ma non ci sono riuscita”.

Un intervento, dice la donna, che ci sarebbe stato sicuramente se avesse saputo cosa stava accadendo al figlio nelle mani del branco: “Se fossi stata presente, se Dio mi avesse dato qualche segnale, lo avrei difeso da quel pestaggio. Mi sarei fatta uccidere e invece non c’ero, non ho salvato il mio bambino. Lui era un fuscello, era anche tanto generoso, pensava sempre agli altri. Cosa poteva fare contro quel gruppo che lo picchiava con furia, a sangue, fino a ridurlo così? Lo hanno picchiato per picchiarlo più forte che potevano“.

“Me lo hanno portato via in un modo orribile – ha continuato la donna – Gli hanno fatto male, tanto male. Picchiato in maniera selvaggia. Avrà sofferto, chissà quanto. E lui che non poteva fare niente, a terra, indifeso. È vero Willy? Hai sofferto? Massacrato senza pietà, povero figlio mio”.

Ma la madre del 21enne assicura che da parte sua e della sua famiglia non c’è una ricerca di vendetta: “Lui aveva tanto da vivere, ma non c’è più – ha concluso – Non ci sarà più. Lui è felice, sono certa che ci sta guardando dall’alto. Non cerchiamo vendetta, vogliamo solo giustizia”.

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