Non è stata solo la rivolta delle opposizioni a convincere Giuseppe Conte dell’inopportunità del videomessaggio a Domenica In e a costringerlo al passo indietro. La notizia, piombata oggi all’improvviso anche per gli esponenti M5s, ha spinto il vicepresidente 5 stelle della commissione Vigilanza Rai Primo Di Nicola a protestare con i colleghi di governo perché fosse rivista al più presto la decisione. “Inaccettabile e indifendibile”, le parole utilizzate. Così mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni pubblicamente gridavano allo scandalo, nelle chat interne del Movimento 5 stelle si apriva la discussione su uno dei temi più importanti per i grillini: l’autonomia del servizio pubblico dai partiti. Secondo Di Nicola la scelta di Conte infatti, avrebbe leso “l’onore stesso della Rai”, mentre i colleghi (molti dei quali esponenti di governo) hanno per lo più sminuito il caso e minimizzato le accuse di incoerenza.

Il senatore Di Nicola, stando a quanto apprende ilfattoquotidiano.it, già nelle scorse settimane aveva messo in guardia i suoi dicendo che “non avrebbe più difeso scelte sbagliate” che lasciassero ambiguità sull’indipendenza dell’azienda. Oggi, dopo l’annuncio che il premier sarebbe intervenuto su Rai1 con un videomessaggio per augurare un buon inizio anno scolastico agli studenti, ha ribadito il suo dissenso con toni molto accessi. “E’ una scelta indifendibile“, è il ragionamento che Di Nicola ha espresso in alcune chat che ilfattoquotidiano.it ha potuto leggere, “non si mescola politica e spettacolo”. Sotto accusa la sede scelta dal premier per intervenire e soprattutto la tempistica: a una settimana esatta dal referendum e dalle elezioni Regionali. “Mischiare politica e spettacolo, nani e ballerine“, ha continuato Di Nicola secondo quanto si apprende,”è una cosa da Silvio Berlusconi“. Il problema è naturalmente la sede. “Se vuole fare un videomessaggio per gli studenti, si individua una cornice adatta di tipo istituzionale”, ha risposto Di Nicola ai colleghi M5s che insistevano nel non trovare niente di “grave” nella scelta di Conte. E questo perché, ha detto ancora il senatore, “non deve esserci alcuna commistione tra la campagna elettorale e le comunicazioni fatte in quanto presidente del Consiglio”.

Quello che Di Nicola ha sottolineato, sempre parlando con gli esponenti del governo, è che la scelta di Conte di partecipare alla trasmissione di Mara Venier in questo momento avrebbe creato un “pericoloso precedente”. Sotto accusa nei corridoi M5s ancora una volta l’apparato comunicativo del presidente del Consiglio che, raccontano, si sarebbe mosso in autonomia per organizzare la trasmissione del videomessaggio proprio durante Domenica In. “C’è qualcuno che voleva trasformare l’esigenza sacrosanta di parlare agli studenti in una operetta da politica-spettacolo indifendibile in tutte le sedi, commissione di Vigilanza compresa”, ha detto sempre Di Nicola ai colleghi. Nessun commento ufficiale tra i 5 stelle, solo verso le 17 e 30 l’annuncio: Conte ha declinato l’invito per evitare le polemiche.

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