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Slovacchia, 25 anni al killer di Jan Kuciak e della sua fidanzata. Liberato l’oligarca Kocner, sospettato di essere il mandante

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Slovacchia, 25 anni al killer di Jan Kuciak e della sua fidanzata. Liberato l’oligarca Kocner, sospettato di essere il mandante

Slovacchia, 25 anni al killer di Jan Kuciak e della sua fidanzata. Liberato l’oligarca Kocner, sospettato di essere il mandante

Kocner, potente oligarca slovacco sul quale Kuciak indagava, è stato condannato solo a 5mila euro di multa per possesso illegale di armi. Indignati dalla sua assoluzione i genitori delle vittime

Uno dei sicari, reo confesso, era già stato condannato ad aprile e oggi il tribunale di Pezinok ha deciso che l’altro killer, Tomas Szabo, dovrà scontare 25 anni di carcere. Il 21 febbraio 2018 hanno ucciso con colpi di arma da fuoco alla testa e al petto nella loro casa di Vel’ka Maca, a 65 chilometri ad est di Bratislava, il giornalista Jan Kuciak e la sua fidanzata Martina Kusnira. Assolti però, a sorpresa, Marian Kocner, il sospetto mandante dell’omicidio, e l’intermediario Alena Zsuzova perché per la presidente della corte Ruzena Sabova “non ci sono prove che i due siano i mandanti”. Kocner, potente oligarca slovacco sul quale Kuciak indagava, è stato condannato solo a 5 mila euro di multa per possesso illegale di armi. Nella sua abitazione erano stati trovati 60 proiettili. Un’assoluzione che ha lasciato “disgustato” il padre di Kuciak. “Dobbiamo tener duro, andiamo avanti”, ha detto. “Ho sempre creduto nella giustizia finora. Ma non finisce qui”, ha aggiunto in lacrime la madre di Martina Kusnirova. I genitori dei due giovani assassinati hanno lasciato l’aula sdegnati, subito dopo la sentenza.

Tre settimane dopo l’omicidio, le proteste della popolazione portarono alle dimissioni del premier Robert Fico. Il giornalista stava realizzando un’inchiesta, pubblicata poi postuma e incompleta, sulle relazioni fra imprenditori italiani sospettati di essere legati alla ‘ndrangheta e uomini politici slovacchi. La vicenda aveva dato il via a proteste in Slovacchia e altri Paesi: 40mila persone erano scese in strada a Bratislava nella più grande protesta dalla rivoluzione di velluto che nel 1989 rovesciò il regime comunista cecoslovacco e altre manifestazioni si sono svolte in varie città slovacche, così come a Praga e Berlino.
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