Non appena i tamponi risultati positivi nello staff del Billionaire – il locale di Flavio Briatore a Porto Cervo – sono saliti a 58, le Asl di tutta Italia si sono mobilitate per tracciare i circa 3mila clienti che lo hanno frequentato nelle prime settimane di agosto. Ma in molti, riferiscono diversi quotidiani tra cui Il Messaggero, hanno lasciato dei dati falsi all’entrata. È per questo che secondo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri “la procura aprirà un’inchiesta“. In un’intervista a Radio Cusano Campus, il senatore pentastellato ha dichiarato che i responsabili non hanno “la testa rivolta agli altri. Non so come verranno rintracciati questi soggetti, spero vengano trovati in altro modo, magari con la carta di credito“.

Le linee guida per la riapertura delle Attività economiche, inserite dal governo tra gli allegati al dpcm del 14 luglio scorso, prevedono che ristoratori, albergatori e gestori dei locali siano obbligati a conservare per 14 giorni le generalità dei propri clienti. Nome, cognome e numero di telefono di chi prenota devono essere registrati all’ingresso delle strutture con l’obiettivo di poter essere contattati con più facilità dalle autorità sanitarie in caso di focolai improvvisi. Nel caso del contagio al Billionaire – per cui risulta ricoverato a Milano anche lo stesso Briatore – a muoversi subito è stata l’Asl di Sassari. Dopo aver effettuato i tamponi a circa 90 dipendenti, è partito il tracciamento dei clienti. Chi è rimasto in Sardegna potrà fare il test sull’isola, mentre tutti gli altri dovrebbero essere contattati dall’Azienda sanitaria competente nel proprio comune di residenza. Sempre se si riuscirà ad identificarli.

Nel frattempo nelle ultime ore ha chiuso anche il celebre Phi Beach nella Baja Sardinia, uno dei locali più frequentati della Costa Smeralda. Zona che le autorità sanitarie stanno controllando a tappeto dopo i contagi registrati in diverse strutture, dal Sottovento al camping Isuledda. Qui, dopo l’individuazione di alcuni casi di positività fra i turisti, i tamponi eseguiti fra il personale sono risultati tutti negativi. L’Unità di crisi del nord Sardegna, coordinata da Marcello Acciaro, ha effettuato circa 90 test fra lo staff della struttura e oggi sono arrivati i risultati. “È una buona notizia, su cui speravamo molto”, commenta Acciaro. “Per noi la questione Isuledda può considerarsi quasi chiusa. Naturalmente bisogna continuare a rispettare le misure di contenimento, quindi indossare la mascherina e applicare il distanziamento”. Non saranno quindi effettuati i tamponi sui circa 1.600 ospiti del camping.

Articolo Precedente

“Cinesi di m**** ci avete portato il Covid”, sette ragazzi non pagano il conto al ristorante orientale e lasciano un bigliettino. Denunciati

next
Articolo Successivo

Covid, la testimonianza di due medici volontari a Fiumicino: “Quando giovani scoprono di avere virus cambiano sguardo”

next