Una specie di collana tatuata e il simbolo delle Ss. È scoppiato un caso a Valenza, grazie a Radio Gold, che spulciando tra i profili dei candidati consiglieri di una lista civica che sosterrà Alessandro Deangelis, ha scoperto che una delle candidate, Sabrina Deambrogi, aveva una foto con il tatoo nazista. La donna, impiegata, è presente nella lista “La città che vogliamo”. E così a poche ore dalla presentazione delle liste per le elezioni comunali del 20 settembre il candidato primo cittadino è stato costretto a fare una precisazione alla testata: “I candidati da noi individuati sono persone serie, lavoratrici e lavoratori e senza alcuna pendenza di tipo legale, così come attestato dai certificati giudiziali richiesti. Conosciamo Sabrina Deambrogi come una lavoratrice, attiva nel volontariato e sulla quale in città non abbiamo raccolto riscontri dubbi o negativi. Sappiamo di quel suo breve passato che l’ha riguardata e che lei oggi rinnega con forza in luogo degli ideali di libertà e democrazia, propri della nostra Repubblica”.

Il tatuaggio sarebbe anche già stata cancellato da tempo e la donna avrebbe offerto la sua sospensione rinunciando quindi alla candidatura: autosospensione che che è stata accettata. L’immagine non c’è più nel profilo della donna dove ora si trovano solo due foto. Ma Radio Gold, l’emittente locale che ha ripreso l’immagine, sostiene che la foto era ancora presente nei giorni scorsi. La candidata resta iscritta in lista, “perché le liste sono chiuse – precisa Deangelis – ma rinuncerà al posto di consigliere nel caso dovesse ottenere i voti sufficienti a essere eletta alle Comunali del 20 e 21 settembre. E non farà campagna elettorale”.

“Quella foto appartiene al passato, a un momento della sua vita che Sabrina rinnega con forza – dice Deangelis, che si definisce cattolico liberale europeista, con trascorsi in Forza Italia e poi Fdi – e le due liste che sostengono la mia candidatura a sindaco portano tante sensibilità diverse, ma tutte lontane da ogni deriva, con un unico obiettivo, il bene comune di Valenza“. I capilista Annamaria Zanghi e Alberto Botter, intervengono con una nota: “Chiedendo scusa alla cittadinanza, prendiamo in maniera netta ed inequivocabile le distanze da ogni tipo e forma di deriva totalitaria, che ossa in qualsiasi forma calpestare e ledere principi imprescindibili di democrazia e dignità umana. Condanniamo e ci dissociamo altresì da ogni forma di linguaggio oltraggioso e intollerante alla persona che deve assolutamente essere evitato in un momento delicato come questo e sopratutto sui social”.

Articolo Precedente

Contagi di rientro, verso tamponi all’imbarco a Olbia e Civitavecchia. 184 nuovi casi nel Lazio: il 35% arriva dalla Sardegna

next