Economia

Imu addebitato sul conto corrente, i sindaci potranno applicare uno sconto fino al 20%

La commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento al Decreto Rilancio a prima firma Massimo Garavaglia (Lega) che prevede uno sconto delle aliquote e delle tariffe delle entrate tributarie a condizione che chi paga utilizzi la domiciliazione bancaria e a discrezione degli enti territoriali che possono decidere di introdurlo con "propria delibera". Intanto proseguirà anche giovedì l'esame del testo: slitta l'approdo in Aula

Gli enti territoriali possono, con propria delibera, applicare uno sconto fino al 20 per cento delle aliquote e delle tariffe delle entrate tributarie e patrimoniali, come ad esempio l’Imu, a condizione che chi paga utilizzi la domiciliazione bancaria, vale a dire l’addebito direttamente sul proprio conto corrente. È una delle novità al decreto Rilancio approvate in commissione Bilancio alla Camera, dove è in corso l’esame del testo. L’emendamento a prima firma Massimo Garavaglia (Lega) è intitolato ‘Premia chi paga’ e lascia dunque un margine di manovra fiscale agli enti territoriali che possono scegliere di applicare lo sconto.

L’Imu vale oggi 20,3 miliardi di gettito: il tributo, che finanzia le attività comunali, si paga sulle seconde case e sulle sole abitazioni principali di lusso. Ma è tra le imposte che tocca le tasche di più persone: ogni anno chiama alla cassa circa 25 milioni di contribuenti-proprietari. Il costo medio complessivo dell’Imu su una seconda casa, in un capoluogo di provincia – ha calcolato il sindacato Uil – è di circa 1070 euro medi, da pagare in due rate. Le prime case coinvolte sono solo quelle di lusso e in questo caso il prelievo sale ancora: in media è di 2.610 euro l’anno. Per cantine, garage, posti auto, tettoie – le cosiddette ‘pertinenze‘ – si versa l’imposta con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro saldo), con punte di 110 euro annui.

Lo sconto sull’Imu fino al 20% è una delle novità al decreto Rilancio approvate dalla commissione Bilancio della Camera dove i lavori, ora, procedono spediti ma non abbastanza: slitta l’approdo del testo in aula, atteso per venerdì. Il presidente della commissione, Claudio Borghi, ha infatti chiesto ulteriore tempo per l’esame, fino alle 20 di domani, cui vanno aggiunti i tempi tecnici per la predisposizione del testo per l’assemblea. Sarà la conferenza dei capigruppo a stabilire la nuova data.

Intanto il testo, come detto, continua a cambiare: per aiutare i settori dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie arriva un contributo a fondo perduto da cinque milioni di euro. Passa la proposta sulla cessione dei crediti d’imposta per l’affitto di negozi e botteghe, immobili aziendali e per l’adeguamento degli uffici alle norme sanitarie anti-coronavirus, anche al locatore o concedente, a fronte di uno sconto di pari ammontare sul canone da versare. Ai B&b invece viene esteso il credito d’imposta al 60% sulle spese sostenute per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti. Con un emendamento a prima firma Walter Verini del Pd arriva uno stanziamento aggiuntivo di 4 milioni di euro in più nel 2020, da destinare al Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive, mentre è Lucia Annibali di Iv a proporre uno stanziamento di 3 milioni di euro per aiutare le donne vittime di violenza. Altri 5 milioni di euro per l’anno vengono destinati – a proporlo è Giusy Versace di FI – per l’erogazione di ausili, ortesi e protesi a tecnologia avanzata, destinati a persone con disabilità fisiche per consentire il raggiungimento di una piena autonomia, oltre che per lo svolgimento di attività sportive amatoriali. Arriva anche un bonus di 200 euro una tantum – a firma M5s – per le famiglie meno abbienti, da spendere in lezioni di musica per i figli under 16.