Uccisero un familiare fingendo un incidente in auto per ottenere il risarcimento dell’assicurazione. Il gup del Tribunale di Bari Antonella Cafagna ha condannato a 30 anni di reclusione i tre imputati arrestati nel gennaio 2018, accusati di omicidio volontario premeditato e truffa assicurativa.

Ad essere condannati sono stati la suocera della vittima, Anna Masciopinto, il fratello della donna, Vito D’Addabbo, che guidava l’auto che uccise il 24enne Girolamo Perrone, e il pregiudicato Rocco Michele Caringella.

Il fatto risale al 5 ottobre 2016: secondo quanto accertato, D’addabbo investì con una Fiat Punto il 24enne sulla provinciale Adelfia-Cassano delle Murge e disse ai carabinieri che il pedone aveva improvvisamente attraversato la strada. La vittima morì dopo alcuni giorni a causa delle gravi ferite riportate, ma nel frattempo erano già partite le indagini dei militari, coordinate dalla pm di Bari Luciana Silvestris.

Tramite intercettazioni telefoniche e ambientali gli inquirenti riuscirono a ricostruire la vicenda e a scoprire che l’incidente non era stato casuale: il tutto era stato organizzato da Caringella, con precedenti specifici per truffe, insieme alla suocera della vittima, per poter ottenere i soldi dell’assicurazione.

Articolo Precedente

Lombardia, truffa su farmaci rimborsati dalla Regione. Indagato l’ex ad del San Raffaele Nicola Bedin: è il nuovo presidente di Snam

next
Articolo Successivo

Porto di Trieste, il Tar rimette al suo posto Zeno D’Agostino: accolto il ricorso contro la decadenza del presidente voluta dall’Anac

next