Cinque giovani vicini a Casapound di Verona sono stati identificati e denunciati perché ritenuti responsabili dell’aggressione all’ex deputato di Articolo Uno, il campano Arturo Scotto, avvenuta la notte di Capodanno a Venezia. Nei giorni scorsi gli investigatori della Digos di Venezia e di Verona, nonché i carabinieri del Nucleo Investigativo, hanno effettuato alcune perquisizioni domiciliari nel capoluogo scaligero. I nomi dei presunti componenti del gruppetto che si era reso protagonista dell’episodio sono così finiti nel registro degli indagati per violenza privata, minacce e lesioni. Da valutare, poi, i riferimenti di stampo razzista contenuti nelle frasi pronunciate dai ragazzi, ma questo spetterà alla Procura di Venezia. Si cerca di completare la ricostruzione dei componenti del commando che aveva agito a volto scoperto e poi si era dato alla fuga.

Scotto era a Venezia per festeggiare il Capodanno, assieme alla moglie e a un figlio. “Eravamo in Piazza San Marco quando un gruppetto composto da almeno 8 ragazzi ha cominciato a urlare: ‘Duce tu scendi dalle stelle’ e ‘Anna Frank l’abbiamo messa nel forno’. Erano immediatamente dietro di me. Mi sono girato verso di loro e ho detto di smetterla, ero spaventato per mia moglie e mio figlio quattordicenne. Hanno rincarato la dose urlando ‘duce! Duce!’. Ho ripetuto che era inaccettabile che in un giorno di festa dicessero quelle castronerie”. In un attimo è stato aggredito. “Sono passati dalle parole ai fatti. Uno, due, tre cazzotti in faccia. Sangue dal naso, ma per fortuna nessuna frattura. Un ragazzo di venti anni è intervenuto per sedare la rissa: è stato pestato di brutto anche lui. Non so come si chiama, ma lo ringrazio per il coraggio e il disinteresse. Gli aggressori si sono coperti il volto e poi si sono dileguati. Come dei vigliacchi”.

Il mattino successivo Scotto si era presentato ai carabinieri per presentare denuncia. Grazie alle riprese video effettuate in piazza San Marco è stato possibile risalire ai veronesi, per alcuni dei quali sarebbe stata anche trovata una coincidenza dei vestiti. Per questo sono state effettuate le perquisizioni domiciliari. Altre significative conferme sarebbero avvenute dai riconoscimenti visivi effettuati dai testimoni e dalle parti lese. Ma ci sarebbero almeno altre quattro persone che devono essere identificate. Commento dell‘ex deputato: “Ho voglia di guardarli in faccia e chiedere loro perché lo hanno fatto. Bisogna smetterla di pensare che sono ragazzate. Sono piccoli squadristi che si fanno forza nella logica del branco. Una cosa di cui preoccuparsi seriamente. Il fascismo è nato così, esattamente all’alba degli anni Venti del secolo scorso”.

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