Da una parte la soddisfazione perché le posizioni dell’Italia sugli strumenti anti-crisi post-Covid sono state assunte come patrimonio comune dell’Unione Europea. Dall’altra però la necessità che il governo dia risposte concrete e in tempi rapidi sull’impiego dei fondi che arriveranno. Sono i concetti espressi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante l’incontro al Quirinale con il premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Vincenzo Amendola e Riccardo Fraccaro.

Una riunione in vista del Consiglio europeo in programma venerdì in cui i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri discuteranno della proposta di Recovery Fund da 750 miliardi di euro avanzata dalla Commissione europea. “Sarà un passaggio consultivo, ci saranno posizioni e sensibilità ancora differenti, non sarà quello di venerdì il Consiglio che prenderà le decisioni finali“, ha avvertito mercoledì sera il premier Conte. Le posizioni dei Paesi del Nord, con in testa i cosiddetti ‘frugali’, sono ancora distanti dalle richieste avanzate dal fronte del Sud, di cui l’Italia fa parte. L’auspicio è di arrivare a un accordo nel prossimo Consiglio, previsto a luglio.

Anche per questo il presidente Mattarella, pur nella consapevolezza delle difficoltà residue del negoziato, ha espresso la soddisfazione perché le iniziali posizioni dell’Italia sugli aiuti ai singoli Paesi sono oggi patrimonio comune in Europa. Il Capo dello Stato però si concentra anche sull’azione del governo, sottolineando la necessità di dare risposte concrete e rapide all’impiego dei fondi europei per la ripresa economica dopo l’emergenza sanitaria. Quindi dare attuazione al piano di rilancio nazionale che l’esecutivo sta discutendo in questi giorni a villa Pamphilj durante gli Stati generali dell’economia.

La riunione odierna al Quirinale è stata dedicata al negoziato in corso sul Next Generation Eu e anche sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione, sul quale la discussione si protrarrà fino a fine anno. Durante l’incontro si è accennato anche agli altri due punti all’ordine del giorno del Consiglio Ue di venerdì: trattati di Minsk e trattative con il Regno Unito dopo la Brexit.

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