È stata rinnovata la custodia cautelare in carcere per Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna in prigione dal 7 febbraio dopo essere stato arrestato all’aeroporto del Cairo con l’accusa, tra le altre, di propaganda sovversiva su Facebook e oggi detenuto nella sezione Scorpion della prigione di Tora, dove si trovano i prigionieri politici. È la prima volta, dopo settimane di rinvii giustificati dall’emergenza coronavirus che in Egitto aveva sospeso tutti i processi in corso, che un giudice torna almeno a prendere una decisione sulla sorte del ragazzo.

E la scelta, resa nota da uno degli avvocati di Zaki, Hoda Nasrallah, non è quella sperata dalla famiglia e dalle organizzazioni internazionali in difesa dei diritti umani che stanno seguendo la sua vicenda. “Oggi c’è stato un rinnovo, non un rinvio”, ha fatto sapere la legale, aggiungendo solo che “domani si saprà la durata” del prolungamento. Fino a oggi, il rinnovo della custodia cautelare di Zaki ha avuto una durata di 15 giorni, dopo i quali il giudice è stato chiamato di nuovo a esprimersi. Secondo la legge egiziana, che fissa a due anni il limite massimo di detenzione per un soggetto in attesa di processo, in una prima fase di carcerazione i rinnovi dovranno essere valutati ogni 15 giorni, ma successivamente la forbice di tempo tra una decisione e l’altra si allarga fino a 45 giorni. Mercoledì, quindi, il tribunale renderà nota l’entità del rinnovo.

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