“A trent’anni dall’unità tedesca, a settantacinque anni dalla fine della guerra, noi tedeschi non siamo semplicemente chiamati a mostrare solidarietà all’Europa, siamo obbligati a mostrarla”. Lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier in un discorso alla nazione trasmesso in tv. “No, questa pandemia non è una guerra. Non ci sono nazioni che si oppongono ad altre nazioni. Non ci sono soldati contro soldati. È un test di umanità“, ha continuato il presidente tedesco, che si è rivolto per la prima volta ai concittadini in un discorso televisivo se si esclude quello natalizio.

“Mostriamo alle altre persone il meglio che è dentro di noi. E per favore mostriamolo anche a tutta l’Europa”, ha aggiunto il politico socialdemocratico, ex ministro degli Esteri, che ha fra l’altro sottolineato come la Germania non potrà uscire in salute e forte dall’emergenza se il resto d’Europa non farà altrettanto. “C’è una ragione se qui c’è questa bandiera blu”, ha continuato indicando la bandiera europea nel suo studio. “Solidarietà, lo so, è una parola grossa. Ma al momento ognuno di noi sperimenta, effettivamente, il valore della solidarietà molto concretamente e a livello esistenziale. Per la sopravvivenza degli altri le mie azioni sono fondamentali. Facciamo tesoro di questa preziosa esperienza. Della solidarietà che dimostrate ogni giorno avremo ancora più bisogno in futuro! Dopo questa crisi saremo un’altra società. Non vogliamo diventare una società timorosa, diffidente. Possiamo, invece, essere una società con più fiducia, più rispetto e più ottimismo“. Anche perché, avverte, “molte cose non saranno più semplici in futuro. Ma noi tedeschi non sempre ci semplifichiamo le cose. Pretendiamo molto da noi stessi e facciamo molto affidamento sugli altri. Anche in questa situazione possiamo crescere e lo faremo”.

“Proprio a Pasqua, la festa della resurrezione, quando i cristiani in tutto il mondo celebrano il trionfo della vita sulla morte, dobbiamo sopportare limitazioni, affinché la malattia e la morte non sconfiggano la vita”è stata la premessa. “Tante migliaia di persone sono morte. Da noi nel nostro Paese. E a Bergamo, in Alsazia, a Madrid, a New York e in tanti altri luoghi nel mondo. Queste immagini ci addolorano. Piangiamo per chi muore in solitudine“. La pandemia “ci dimostra che siamo vulnerabili. Forse per troppo tempo abbiamo creduto di essere invulnerabili; di poter andare sempre più veloci, più in alto e più avanti. Ci sbagliavamo. Ma la crisi non ci mostra solo questo, ci mostra anche quanto siamo forti!”.

Il presidente ha poi rivolto un appello alla solidarietà internazionale anche nella ricerca per il vaccino contro il Covid-19. “I paesi più poveri del mondo, che sono i più vulnerabili, dovrebbero avere lo stesso accesso”, ha incalzato. Steinmeier ha infine invitato i tedeschi ad avere “pazienza” e a esercitare “disciplina”, per superare al meglio la pandemia.

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