Revoca dei dazi doganali sull’importazione di mascherine, ventilatori, test e altri dispositivi medici fondamentali a contrastare la pandemia di coronavirus. Ma anche un coordinamento più stretto e un cofinanziamento del trasporto di pazienti e operatori sanitari tra Paesi membri. La Commissione europea ha annunciato delle nuove linee guida nella lotta al Covid-19 e a presentare i provvedimenti è stato il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni.

Innanzitutto, spiega l’ex presidente del Consiglio italiano, la Commissione ha approvato le richieste degli Stati membri e del Regno Unito di revocare per sei mesi i dazi doganali e l’Iva sull’importazione di prodotti fondamentali per il contrasto della pandemia: “È essenziale che le apparecchiature e i dispositivi medici arrivino rapidamente dove sono necessari”, cioè agli operatori sanitari che potranno così “proteggersi e continuare a salvare vite umane“, ha detto Gentiloni.

Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha presentato i nuovi provvedimenti con un video messaggio: la Commissione ha deciso di sospendere “per un po’ di tempo alcune tasse sulle importazioni di strumenti protettivi e attrezzature mediche da Paesi che sono fuori dall’Ue – ha detto – È una cosa positiva per gli ospedali e per le organizzazioni caritatevoli, questo è un nostro contributo per alleggerire la pressione sui prezzi degli equipaggiamenti protettivi e medicali, per renderli più economici”.

La presidente fa poi l’esempio dell’Italia, dove “vengono applicati un dazio del 12% e un’Iva del 22% su alcune mascherine o indumenti protettivi che importiamo da Paesi come la Cina. La nostra decisione renderà questi articoli un terzo meno costosi”.

Per quanto riguarda “le macchine per la ventilazione polmonare – continua von der Leyen – l’aliquota media Iva è del 20%. Anche qui gli ospedali risparmieranno soldi e saranno così in grado di comprare più ventilatori polmonari. Si tratta di una misura temporanea che si applicherà almeno per i prossimi quattro mesi“. Ma anche più a lungo, se necessario: “I nostri ospedali, i nostri dottori e i nostri infermieri hanno bisogno di apparecchi medicali, come le macchine per la ventilazione polmonare, o il kit per il test. Per curare i pazienti e salvare vite umane. Hanno bisogno di equipaggiamenti come maschere, guanti, tute protettive per proteggersi dal contagio. Avremo bisogno di parecchio di questo materiale, che può essere costoso”.

Attraverso il meccanismo di Protezione civile dell’Ue, Palazzo Berlaymont potrà inoltre coordinare e finanziare in parte il trasporto d’emergenza di pazienti e team medici tra i Paesi dell’Ue. Anche questo provvedimento è volto a velocizzare l’intervento contro il Covid-19 e a promuovere la solidarietà interna all’Unione. Le richieste di assistenza saranno coordinate attraverso il comitato per la sicurezza sanitaria e il sistema di allarme rapido e di risposta dell’Ue. Le linee guida definiscono anche le modalità per la mobilità dei pazienti attraverso le frontiere e le misure da adottare per il rimborso delle spese sanitarie per le cure transfrontaliere.

È stata adottata poi la proposta per il rinvio di un anno della data di applicazione delle nuove norme sui dispositivi medici, prevista per maggio, per dare priorità alla lotta contro la pandemia di coronavirus. Un provvedimento, quest’ultimo, già preannunciato il 25 marzo. Il nuovo regolamento prevede procedure più rigorose per l’autorizzazione di dispositivi medici che però in questo momento potrebbero creare problemi per le forniture di alcuni di questi mezzi indispensabili per affrontare l’emergenza sanitaria.

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