1) Marco Ongaro – Dio è altrove (2002)

Cantautore di Verona, Marco Ongaro con questo disco coglie perfettamente il trapasso del millennio, e lo descrive. L’informatica e internet colpiscono definitivamente al cuore l’industria discografica e la libertà artistica che ne consegue rende i codici e il rapporto con i discografici da riscrivere. Di fronte a questo album, l’intero indie italiano appare come uno stolto di fronte all’infinito. Un disco che, a prescindere dai suoi arrangiamenti, contiene almeno tre o quattro potenziali hit da mainstream.

Scrittura raffinatissima: questo è a mio avviso il disco più significativo del terzo millennio. Da segnalare i brani Ligabue, Ginevra, Merlino e, soprattutto, il brano eponimo Dio è altrove.

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Canzoni d’autore: quindici dischi adatti a tempi più lenti

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