“Non pagate dividendi fino alla fine della pandemia, tenete da parte quei soldi per assorbire le perdite e sostenere i prestiti“. Quella arrivata venerdì sera dalla Bce, per quanto senza precedenti, è solo una raccomandazione, perché l’Eurotower non può vietare d’imperio a una società di distribuire gli utili ai suoi azionisti. Gli istituti italiani comunque si stanno adeguando all’appello: da Unicredit a Intesa, i consigli di amministrazione dei big hanno già deciso di sospendere o rinviare le proposte in tema di remunerazione dei soci. Andrea Enria, numero uno della Vigilanza europea, ha quantificato in 30 miliardi il capitale aggiuntivo che rimarrebbe nel sistema bancario dell’Eurozona per questa via. Solo in Italia, secondo Equita, si libererebbero quest’anno 5,6 miliardi di capitale. A macchia di leopardo invece le decisioni sulla parte variabile delle retribuzioni dei manager, che come ricordato dalla Banca d’Italia può avere anch’essa “un impatto significativo sulla base patrimoniale”.

UniCredit è stata la prima a muoversi, domenica 29: un cda straordinario ha deciso di rinviare le delibere sul dividendo dell’esercizio 2019 e sul riacquisto di azioni proprie previste per l’assemblea del 9 aprile. Il consiglio si riserva di convocare una nuova assemblea per ripresentare le proposte ritirate, ma solo dopo il primo ottobre 2020 (la data limite indicata da Francoforte) o in caso di nuove indicazioni della Bce. Inoltre il gruppo non accantonerà nessun dividendo nel 2020. Alle Fondazioni azioniste, al posto dei dividendi, sono stati offerti “finanziamenti dedicati a condizioni favorevoli”. Nella serata di martedì, poi, una nota dell’istituto ha fatto sapere che il Comitato Remunerazione “ha preso atto della decisione del top management di UniCredit di rinunciare all’intero bonus per l’anno 2020″. L’importo equivalente, spiega ancora la banca, sarà “devoluto a UniCredit Foundation per sostenere iniziative sociali”.

Anche Banca Mediolanum e Banca Generali hanno disposto lo stop ai dividendi sugli utili dello scorso anno. Sia l’istituto guidato da Massimo Doris sia quello retto da Gian Maria Mossa si dicono però fiduciosi di poter dar seguito alla proposta di distribuzione appena le condizioni lo consentiranno.

Il cda di Intesa Sanpaolo si è riunito martedì mattina e ha deciso di sospendere la proposta di distribuzione dei dividendi cash agli azionisti di circa 3,4 miliardi. L’istituto ha deliberato inoltre di proporre alla prossima assemblea l’assegnazione a riserve dell’utile dell’esercizio 2019. I soci saranno riconvocati dopo l’1 ottobre per distribuirne una parte. L’ad Carlo Messina ha fatto sapere che donerà “a sostegno di specifiche iniziative sanitarie 1 milione di euro del bonus riconosciutomi dal sistema incentivante 2019″ e i 21 top manager a diretto riporto faranno complessivamente analoghe donazioni per circa 5 milioni.

Aggiornato da Redazioneweb il 31 marzo alle 19.45

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