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di Luigi de Gregorio

Avete un amico o conoscete una persona che ama moltissimo viaggiare? Di quelli che hanno la passione di saltare da un paese o anche da un continente all’altro? Forse sì e forse no. Ma fino a qualche settimana fa. Ora invece, obtorto collo, avete la certezza di conoscere un grande viaggiatore: Corona (di cognome) Virus (di nome). Che intende essere presente in qualsiasi parte del pianeta. E a questo scopo il viaggiare è l’impegno centrale della sua vita. Un’attività frenetica che risponde alla sua mission di onnipotenza perseguendo l’obiettivo di onnipresenza: to be in the world.

Accidenti: un megalomane mica da poco. Affacciatosi sul palcoscenico mondiale dapprima in Cina (dove in verità è nato), è volato dopo breve tempo in Europa passando anche dall’Italia. E ora si diffonde con relativa tranquillità in altri paesi quali la Francia, la Spagna etc… E non tralascia di essere al momento presente in altri continenti, se pur in maniera marginale.

Nel perseguimento costoso di suddetto obiettivo (essere presente in tutto il mondo), il Signor Corona Virus si avvale di una sua capacità che gli consente di fare lo scroccone. E in particolare viaggiare senza pagare. Infatti utilizza le persone, le aggancia, a loro insaputa, e si trasferisce con loro, ovunque vadano.

Il maniaco dei viaggi è consapevole di essere a volte fortunato, quando il suo mezzo di trasferimento è rappresentato dalle persone che utilizzano l’aereo. Altre volte è sfortunato (dal suo punto di vista) perché crea un legame, per cosi dire, con persone che prendono il tram o il treno. Insomma è umanamente comprensibile: un bel viaggio transcontinentale non ha confronti. Ma lui non disdegna affatto anche i trasferimenti minori. Ad esempio la tratta ferroviaria Milano-Bologna- Bari.

Altre volte è ancora è ancora più sfortunato. Gli capita di agganciare una persona anziana che (soprattutto per altre cause) muore. E il signor Corona Virus ci rimane male, non per pietà, ma perché lui ha perso un suo potenziale mezzo di trasporto.

In ogni caso, il meschino, nonostante la sua veloce capacità di diffusione, è destinato a morire perché si è scontrato con l’intelligenza dell’Uomo. Che dopo averlo studiato, ha sentenziato “Tu vivi, sopravvivi e ti espandi grazie al movimento di noi umani? Ebbene noi rimaniamo fermi. Tutti a casa. La tua fine è segnata”.

E’ difficile dire esattamente quando morirai, perché il pianeta è grande e numerosi sono gli imbecilli che, per il combinato disposto di una visione ristretta (senza la movida me moro) e di un Dna egoistico, si alleano a te inconsapevolmente e per ignoranza. Ma non dura minga. E tu grandissimo rompic** morirai definitivamente. Amen.

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