L’emergenza coronavirus si espande sempre più oltre l’Europa, che l’Oms considera ora “nuovo epicentro della pandemia“, della quale “è impossibile prevedere il picco”. Tante le misure che i Paesi in tutto il mondo stanno mettendo a punto per cercare di frenare l’epidemia. Repubblica Ceca, Polonia e Danimarca sigillano i confini, mentre la la Spagna, il Paese europeo più colpito dopo l’Italia, ha dichiarato lo stato di emergenza, dopo che in un solo giorno si sono registrati mille casi in più, sforando la soglia dei 4mila. Le vittime sono passate da 84 a 120. A fronte della situazione, la Catalogna ha dichiarato l’isolamento: è la prima comunità autonoma di tutto il Paese a prendere questa decisione. Boom di contagi anche in Francia, che arrivano a 3.600. Stretta in Germania, dove arrivano a 3.300: 13 Land su 16 chiudono le scuole, e Berlino ferma bar, discoteche, pub e ristoranti da martedì 17 marzo fino al 19 aprile, dopo avere già annunciato la chiusura di biblioteche, teatri e musei. La Grecia, nonostante finora abbia registrato soltanto 190 casi, chiude negozi, bar e Acropoli. Il Regno Unito rinvia le amministrative di un anno, al 2021, mentre per il consigliere scientifico di Johnson “il 60% della popolazione dovrebbe essere infettato per sviluppare immunità di gregge”. Diversi Paesi chiudono le frontiere con l’Italia, ma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen avverte: “I controlli sono giustificati, ma le misure devono essere proporzionate”. Anche il resto del mondo deve fare i conti con l’avanzata del virus che si propaga dall’Oceania al Nord-America, toccando le alte sfere: positivo Peter Dutton, ministro australiano e Sophie Gregoire Trudeau, moglie del premier canadese Justin.

Ad avere gettato nello scompiglio anche la Casa Bianca è stato il sospetto che il presidente brasiliano Jair Bolsonaro fosse positivo al coronavirus: un’ipotesi ventilata dai media nazionali e smentita da lui stesso su Facebook dopo essersi sottoposto al test. Tutto nasce dal suo portavoce, che era risultato contagiato di rientro dalla Florida, dove una delegazione brasiliana aveva cenato con Donald Trump nella residenza di Mar-a-Lago sabato sera. Il presidente statunitense ha annunciato una conferenza stampa sull’emergenza alle 3 del pomeriggio, le 20 italiane. E il sindaco di Miami Francis Suarez, che ha partecipato ad eventi insieme ai due presidenti, è risultato positivo. Si trova in autoisolamento. Negli Stati Uniti i casi di coronavirus hanno superato i duemila, almeno 2.033 secondo i dati delle autorità federali e statali. I morti sono 47.

Proclamato lo stato di emergenza in Spagna – Il picco più grave di contagi si registra in Spagna, dove oggi ci sono mille positivi in più rispetto a ieri. Tutta la famiglia reale si è sottoposta al test, risultando negativa, ma Letizia passerà comunque un periodo in isolamento: una settimana fa aveva avuto un incontro con la ministra per le Pari Opportunità Irene Montero, risultata positiva. La Gran Bretagna “sconsiglia” i voli a Madrid, nella regione di La Rioja e nei comuni della Spagna di La Bastida, Vitoria e Miranda de Ebro, i principali focolai di coronavirus. Nella comunità di Madrid si registrano 86 morti e 2.659 casi di persone positive. Il presidente della Generalitat Quim Torra ha annunciato l’isolamento di tutta la Catalogna, prima comunità autonoma di tutto il Paese a prendere questa decisione. Finora, la quarantena riguardava quattro comuni e circa 70mila persone. “Lo Stato deve accompagnarci sulle vie di accesso di sua competenza, per fermare gli ingressi ai porti, agli aeroporti e al sistema ferroviario, e noi abbiamo trasmesso questa richiesta”, ha aggiunto Torra.

Francia, boom di casi – In 24 ore sono 800 i casi accertati, che portano il totale a 3.661. I decessi sono in tutto 79, 18 più di ieri. I malati in terapia intensiva sono 154. Chiudono il castello di Versailles, la Tour Eiffel “dalle 21 e a tempo indefinito”, e il Louvre, ma sono consentite le messe festive fino a 100 persone coi fedeli distanziati tra i banchi (“lasciando una sedia vuota tra una persona e l’altra e tra una fila e l’altra”). Macron chiude scuole e università francesi.

Regno Unito rinvia le amministrative al 2021 – Il governo britannico ha formalizzato oggi la decisione di rinviare la tornata di elezioni amministrative prevista a maggio in Inghilterra a causa dell’emergenza coronavirus. Il voto verrà spostato addirittura di un anno: oltre le raccomandazioni della Commissione elettorale, che ieri aveva indicato la necessità di un rinvio almeno fino all’autunno. La consultazione più importante è quella per la poltrona di sindaco di Londra, sulla quale il laburista Sadiq Khan dovrà essere a questo punto prorogato. Johnson avverte i cittadini “molte famiglie perderanno prematuramente i loro cari”, ma il governo e le autorità sanitarie confidano di poter evitare il picco italiano attraverso una serie di misure graduali e intermedie.

Germania richiama medici in pensione – Il Ministro della Salute Jens Spahn chiede a tutti i direttori di ospedale in Germania di richiamare in servizio il personale in pensione per la cura dei pazienti affetti da coronavirus. Lo rivela Bild citando una circolare del ministero della Salute. 13 Laender su 16 totali chiudono le scuole: sono Nordreno-Westfalia, Assia, Brandeburgo, Sassonia Anhalt, Turingia, Baden-Wuerttemberg, Renania-Palatinato, Bassa-Sassonia, Schleswig-Holstein, Saarland. Le città di Amburgo e Brema si aggiungono alla Baviera e alla città di Berlino che lo avevano già annunciato.

Von der Leyen: “No chiusura delle frontiere” – Di fronte alle scelte di diversi Paesi, compresa l’Austria che ha sigillato trafori e valichi con l’Italia, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha messo in guardia contro la chiusura unilaterale delle frontiere. “Il mercato unico deve funzionare. Non è positivo quando uno Stato membro adotta misure unilaterali, questo ha un effetto domino, impedisce che gli equipaggiamenti raggiungano pazienti e ospedali”, ha spiegato. “Sono in stretto contatto con Francia e Germania, che sono disponibili ad adottare le misure richieste alle frontiere”, ha aggiunto. “Abbiamo visto controlli alle frontiere, dobbiamo proteggere la popolazione civile ma valutare come farlo perché sia efficace – puntualizza – Alcuni controlli potrebbero essere giustificati, ma il divieto generalizzato non è considerato efficace dall’Oms e ha un impatto socioeconomico, sconvolge la vita di persone e imprese. Le misure devono essere proporzionate”. Quindi ha spiegato che sono pronte delle linee guida europee per lo screening sanitario alle frontiere: “Perché ogni misura possa aver effetto ed essere efficace deve essere coordinata, gli Stati membri devono collaborare, ancor di più se adiacenti”, ha concluso. Anche molti porti, avvertono le associazioni di armatori, stanno chiudendo alle navi italiane.

Stati Uniti, Trump convoca conferenza stampa – Si aggrava anche la situazione negli Usa e la Louisiana è il primo Stato che ha deciso di rinviare le primarie democratiche, che dovevano svolgersi il 4 aprile. Trump ha convocato una conferenza stampa per parlare dell’epidemia del coronavirus nel Paese: parlerà questa sera alle 20 ora italiana (le 15 locali). Secondo l’agenzia Bloomberg lo scopo è dichiarare l’emergenza nazionale. In tutti gli Stati, complessivamente, i casi sono più di 1700 e le vittime 41: “Se avessimo avuto confini deboli o aperti, quel numero sarebbe molto più alto!”, ha commentato Trump su Twitter. La Cnn, citando anonime fonti vicine al presidente, suggerisce che sia preoccupato per l’incontro con un membro dello staff di Bolsonaro risultato positivo. Alla cena era presente anche il senatore repubblicano Lindsey Graham, che si è sottoposto al test, ma né Trump né il vicepresidente Mike Pence hanno ancora fatto il tampone. Secondo Fox News in queste ore è in corso una riunione d’emergenza alla Casa Bianca. “In questo momento in America è più facile ottenere un Ar-15 (il fucile semiautomatico più usato nelle sparatoria di massa, ndr) che un test per il Covid-19”, ha twittato il senatore dem Bob Casey.

Brasile, Bolsonaro negativo ma il Paese si prepara all’emergenza – Dopo una giornata di conferme e smentite da parte della stampa, il presidente Jair Bolsonaro ha annunciato su Facebook di essere negativo al coronavirus. Nel post ha incluso una foto in cui fa il gesto dell’ombrello. In ogni caso, il Paese si prepara ad affrontare l’emergenza: il ministero della Sanità brasiliano ha annunciato il reclutamento di 5mila professionisti, da lunedì prossimo, attraverso il programma ‘Mais Medicos’ per contribuire a combattere l’epidemia Pronti duemila posti letto supplementare, in caso di necessità. Attualmente, il Paese sudamericano ha 77 casi confermati, ma secondo i media sarebbero molti più. I casi sospetti sono invece passati da 930 a 1.422, con un aumento del 50% in meno di un giorno.

Australia, contagiato il ministro dell’Interno australiano – Il ministro degli Interni australiano, Peter Dutton, ha annunciato di essere stato contagiato: “Stamani mi sono svegliato con febbre e mal di gola”, ha scritto sui Twitter. “Ho subito avvertito il dipartimento della Salute del Queensland e sono stato sottoposto al test per il Covid-19 che è risultato positivo. Sto bene e vi terrò aggiornati”, ha concluso il membro del governo dell’Australia, dove si contano 156 casi. Secondo l’emittente Nds News, nove giorni fa aveva incontrato Ivanka Trump, consigliera e figlia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e il ministro della Giustizia statunitense William Barr.

Canada, positiva la moglie di Trudeau – Anche Sophie Gregoire Trudeau, moglie del primo ministro canadese Justin Trudeau, è risultata positiva. Il marito è in “buona salute senza sintomi”, ha reso noto il suo staff, ma “come misura precauzionale e seguendo i consigli dei medici, sarà isolato per un periodo di 14 giorni”. Trudeau, sempre su consiglio dei medici, continuerà le proprie attività quotidiane durante l’autoisolamento, dato che non mostra sintomi. Il premier “non sarà sottoposto a test in questa fase poiché non ha sintomi”. Per lo stesso motivo, i medici affermano che “non vi è alcun rischio per coloro che sono stati in contatto con lui di recente”. Trudeau ha annunciato che il parlamento resterà chiuso fino al 20 aprile. Tutti i partiti hanno votato a favore della chiusura, dichiarandosi disposti a prorogarla se sarà necessario. La principale conseguenza sarà il rinvio del bilancio federale, che doveva essere approvato entro il 30 marzo. Trudeau intanto lavora da casa.

Grecia – I casi di contagio salgono a 190 e il Paese chiude bar, ristoranti, palestre, centri commerciali, musei e siti archeologici inclusa l’Acropoli. Gli impiegati pubblici lavoreranno a turni alternati per evitare affollamenti in uffici e mezzi di trasporto. Atene aveva già deciso di chiudere le scuole nei giorni scorsi.

Bulgaria, sanzioni per chi viola le disposizioni sanitarie – Oggi è stato imposto lo stato di emergenza e il parlamento di Sofia ha approvato anche emendamenti al Codice penale che prevedono misure più severe per chi non osserva le disposizioni sanitarie, compresa la quarantena. Sono previsti, infatti, fino a cinque anni di reclusione e una multa da 10 mila a 50 mila lev (da 5 mila a 25 mila euro). I deputati hanno approvato anche la possibilità di vietare l’ingresso nel paese di stranieri, ad eccezione di coloro che hanno il permesso di soggiorno a lungo termine. A partire da oggi fino al 29 marzo, rimarranno aperti in Bulgaria soltanto i negozi di generi alimentari e le farmacie.

Islanda – E l’Islanda, con una decisione senza precedenti nella sua storia, chiude licei e università. Due metri di distanza nei posti di lavoro, vietati gli eventi con più di 100 partecipanti e test a tappeto. Nel Paese sono 126 i casi segnalati di coronavirus.

Turchia, nuove misure – 5 casi. Tre nuovi fanno parte dello stesso nucleo familiare e sono collegati ai primi due contagi già registrati. Inoltre, due di queste persone soffrivano già di problemi respiratori. Il governo di Recep Tayyip Erdogan ha iniziato ad assumere diverse misure per cercare di contrastare la diffusione del Covid-19. Dopo aver annunciato ieri la chiusura temporanea da lunedì di scuole e università, Ankara ha stabilito 12 giorni di congedo a casa sempre da lunedì per gli impiegati statali considerati a rischio, tra cui donne incinta, puerpere e persone con più di 60 anni. Gli impiegati statali tornati recentemente dall’estero dovranno restare in isolamento casalingo per due settimane. Aumentano anche le restrizioni sui viaggi all’estero per i cittadini turchi. Il totale dei Paesi off limits, tra cui era già stata inserita l’Italia, è stato portato a 14. È stato invece escluso per il momento lo stop al massimo campionato di calcio, le cui partite si giocheranno tuttavia a porte chiuse fino a fine aprile.

Primo caso di coronavirus all’Onu – Una diplomatica filippina è risultata positiva. È stata al Palazzo di Vetro lunedì per i lavori del comitato legale dell’Assemblea generale e si è fermata in una sala riunioni per mezz’ora soltanto quando era ancora asintomatica. In quel periodo ha incontrato altri due diplomatici e la sala riunioni usata è già stata pulita tre volte da lunedì. L’Onu da giorni ha chiuso il quartier generale alle visite del pubblico e ridotto le presenze dello staff invitando al telelavoro.

Primi casi in Kenya e a Trinidad, chiuso l’Everest – Mentre rallenta il numero di contagi in Corea del Sud – 111, ai minimi da due settimane – si registrano i primi casi in zone fino ad ora risparmiate: in Kenya, annuncia il ministro della Sanità kenyota Mutahi Kagwe, è risultato positivo un uomo rientrato dagli Stati Uniti, le cui condizioni sono stabili. Primo caso anche in Etiopia, un cittadino giapponese. Contagio “importato” anche a Trinidad e Tobago, stato insulare dell’America centrale caraibica. Si tratta di un uomo di 52 anni tornato dalla Svizzera. Il Nepal, intanto, ha annunciato di aver annullato tutte le spedizioni sull’Everest per il resto della stagione nel tentativo di contenere l’epidemia: “Le autorizzazioni a scalare sono annullate fino alla fine di aprile”, ha detto il ministro del Turismo nepalese Kedar Bahadur Adhikari secondo quanto riportato dal Guardian.

Cina, solo 8 positivi in un giorno – Nello Stato dov’è partita l’epidemia la corsa del Covid-19 si è quasi arrestata, facendo contare appena 8 nuove positività nelle ultime 24 ore. Si tratta del numero più basso di contagi dall’inizio dell’emergenza, ormai sette settimane fa.

Asiatiche a picco, Tokyo -6% – Le Borse asiatiche chiudono in profondo rosso dopo il tonfo di Wall Street che ha registrato il peggior calo dal Black Friday del 1987. I mercati risentono della minaccia del coronavirus sull’andamento dell’economia globale. Crolla Tokyo che chiude in calo del 6,08%, ai minimi in 30 anni. In rosso la Cina con Shanghai (-1,2%), Shenzhen (-1%) e Hong Kong (-2,5%). Male anche Seul (-3,4%) mentre sono in rialzo Mumbai (+1,3%). Sul mercato valutario lo yen si apprezza sul dollaro a 105,40 e sull’euro a 118,20.

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