Dopo le richieste e le proteste dei sindacati, Fiat Chrysler annuncia la chiusura per tre giorni degli stabilimenti di Pomigliano, Melfi, Cassino e della Sevel di Val di Sangro. La produzione riprenderà lunedì a velocità ridotta e con le misure di sicurezza necessarie per contrastare la diffusione del coronavirus. In particolare ci saranno meno persone sulle linee, le mense saranno dotate di posate mono-uso e i dipendenti si siederanno mantenendo la distanza di un metro prevista dal decreto per il contenimento dell’epidemia.

“Per affrontare questa fase di emergenza in tutto il Paese”, spiegano in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil, e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, “abbiamo proposto al governo e al sistema delle imprese una programmazione della riduzione e del rallentamento delle attività produttive, fino alle fermate per mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori. La proposta di fermata per consentire una ripartenza in sicurezza per i lavoratori è il punto centrale della richiesta della Fiom, condivisa con le altre organizzazioni sindacali, che Fca ha accettato“. “È un passo importante visto che è la prima multinazionale a farlo”, sottolineano i sindacalisti, che chiedono alle altre aziende metalmeccaniche di adottare le stesse cautele.

Lo stabilimento di Pomigliano si è fermato già oggi, viste le criticità emerse ieri quando gli operai hanno deciso uno sciopero spontaneo per protestare contro la mancanza di misure di sicurezza sulla catena di montaggio e la carenza di mascherine. Melfi e la Sevel di Val di Sangro si fermeranno invece da domani a sabato 14 e a Cassino lo stop è previsto per giovedì e venerdì.

“Fca ha dimostrato attenzione alle nostre richieste e senso di responsabilità”, commenta il segretario generale della Uilm Campania, Antonio Accurso. “La stessa attenzione e senso di responsabilità chiediamo a tutto il mondo imprenditoriale sul tema della sicurezza e con una moratoria che possa evitare tensioni e inevitabili assembramenti dovuti a proteste per le vertenze che in questo periodo vivono scadenze degli ammortizzatori sociali. Penso a Jabil, Semitech” che proprio oggi ha annunciato la chiusura e il licenziamento collettivo di oltre 300 lavoratori, “Whirlpool, il governo intervenga per evitare forzature e concedere al più presto ammortizzatori sociali in grado di sterilizzare questo momento di difficoltà e rimandare a tempi più tranquilli il confronto tra le parti”.

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