L’emergenza coronavirus non risparmia nemmeno il Vaticano. Dopo il primo caso accertato dal Fondo di Assistenza Sanitaria, l’ambulatorio della Santa Sede, sono scattate tutte le contromisure per evitare il contagio, in perfetta sintonia con quanto stabilito dal governo italiano. Domenica prossima, 8 marzo, Papa Francesco non si affaccerà come di consueto in piazza San Pietro dalla finestra del Palazzo Apostolico per la consueta recita della preghiera mariana dell’Angelus. Bergoglio ha deciso, infatti, di registrare un video con il testo della sua breve meditazione. Stessa scelta potrebbe essere ripetuta mercoledì 11 marzo quando si sarebbe dovuta tenere la tradizionale udienza generale con i fedeli in piazza San Pietro. L’incontro è stato annullato e anche in questo caso il Papa potrebbe registrare un video con la meditazione che sta tenendo in queste settimane sulle beatitudini evangeliche.

“Questa mattina – ha affermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni – sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi ambulatoriali della Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano per poter sanificare gli ambienti a seguito di una positività al Covid-19 riscontrata ieri (giovedì, ndr) in un paziente. Rimane però in funzione il presidio di Pronto Soccorso. La Direzione Sanità e Igiene sta provvedendo ad informare le competenti autorità italiane e nel frattempo sono stati avviati i protocolli sanitari previsti”. Chiusura, controlli e sanificazione anche degli uffici della Segreteria di Stato, nella terza loggia del Palazzo Apostolico, dove sono stati individuati altri due casi sospetti.

La Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano ha inviato a tutti i dipendenti e i residenti le norme per il contenimento dell’infezione da Covid-19. In esse si prevede di “sospendere le riunioni ed eventi sociali in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità” e di “sospendere o attuare misure di limitazione degli accessi a tutte le attività svolte in ambienti chiusi e/o di dimensioni limitate che comportino una partecipazione di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Ma anche di “adottare interventi di sanificazione straordinaria sui mezzi di trasporto ad utilizzo comune; sospendere tutte le attività formative; limitare i viaggi e gli spostamenti se non strettamente necessari”.

Inoltre, “è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa del servizio di guardia medica dello Stato della Città del Vaticano, salvo specifiche indicazioni del personale sanitario preposto”. Mentre “i residenti all’interno dello Stato della Città del Vaticano, in caso di comparsa di sintomatologia simil-influenzale (tosse secca, raffreddore, mal di gola, febbre, difficoltà respiratoria) sono invitati a contattare il servizio di guardia medica della Direzione Sanità e Igiene del Governatorato oppure la sala operativa dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile per programmare una visita domiciliare da parte di un medico, evitando di recarsi direttamente presso gli ambulatori”. “Analogamente, per i residenti al di fuori dello Stato della Città del Vaticano e assistiti del Fondo Assistenza Sanitaria si suggerisce di contattare il medico di medicina generale del Fondo di Assistenza Sanitaria della propria zona, evitando di recarsi direttamente presso gli ambulatori”.

Anche Papa Francesco, che ha terminato la settimana di esercizi spirituali che ha seguito dalla sua residenza di Casa Santa Marta, ha voluto far sentire la sua voce in questo momento. “Desidero esprimere nuovamente – ha twittato Bergoglio – la mia vicinanza ai malati del #Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”.

Twitter: @FrancescoGrana

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