Cinema

Sanremo 2020, Christian De Sica sul palco dell’Ariston: quella volta che partecipò al Festival in gara con “Mondo mio”

Christian De Sica il talento e la voce da interprete confidenziale al ritmo di swing li ha sempre avuti

di Davide Turrini

Non avesse fatto l’attore avrebbe fatto il cantante. Christian De Sica il talento e la voce da interprete confidenziale al ritmo di swing li ha sempre avuti. Quattro gli album all’attivo, l’ultimo, recentissimo, Merry Christian con standard natalizi e un po’ di paterna napoletanità acquisita, De Sica ha pure partecipato in gara al Festival nel 1973 con Mondo mio. Un pezzo soft sulla falsariga dei crooner americani, scritto da Giorgio Conte ed eseguito con voce calda e vellutata da interprete navigato. La finale non arriva, forse in una delle edizioni più sfortunate e critiche di Sanremo, ma il figlio del grande Vittorio (ospite speciale di quell’edizione nella serata finale) si fa conoscere come figlio di, ma con notevole classe. La carriera musicale sembra però in salita e il giovane Christian si butta nel cinema. Commediole, qualche titolo un po’ erotico, la parte principale in un helzapoppin straordinario come Liquirizia di Samperi, una particina nel Borotalco del cognato Carlo Verdone, infine il trionfo con Sapore di mare (1983) e Vacanze di Natale (1983).

Una doppietta comico brillante in cui interpreta in entrambi i film sempre il rampollo di una famiglia benestante: Felicino Carraro in vacanza a Forte dei Marmi nel primo, Roberto Covelli in vacanza a Cortina nel secondo. Sempre furiosamente comico anche con il corpo, in perpetuo movimento, gesticolante ed esuberante nella presenza in scena (il celebre “gioco d’anca e bacino”), l’istrionico De Sica nel primo film è un milanesotto figlio di un cumenda che porta la bella conquista inglesina (Karin Huff) al mare però è attratto più della boxe in tv con gli amici e la trascura; nel secondo sempre figlio di ricchi ma romani porta la fidanzata conquistata negli Usa a festeggiare le feste di fine anno in montagna, ma anche qui trascura la conquista e finisce a letto con il proprio maestro di sci in uno dei primi momenti gay della commedia italiana contemporanea. Gli anni Ottanta diventano così terreno di conquista e dominio del nostro prima dell’avvento della formula dei cinepanettoni. Yuppies 1 e 2 (dove lavora per la prima volta con Massimo Boldi e con cui diventerà coppia fissa dagli anni novanta), Vacanze in America, I pompieri.

Eclettico, versatile s’impone anche in parti tragicomiche come in Compagni di scuola e Night Club, anche se a noi piace immensamente in Bellifreschi di Enrico Oldoini in coppia con Lino Banfi en travesti. È qui che De Sica mostra doti canore ancora incredibili rivisitando brani su brani standard dello swing statunitense e classici della canzone napoletana. Cantati rigorosamente vestito come una donna dalla testa ai piedi. Dicevamo dei cinepanettoni. Ne abbiamo perso il conto, ma non per snobismo. Davvero, così a memoria, in mezzo a Natale di qui e di là non riusciamo ad andare. De Sica si perde dopo quell’ “a Iside e famme na pompa”, battuta apice di una carriera, pronunciata nella commedia in costume SPQR (1994) rivolgendosi alla modella Cash Casia. Una mise en abyme di un talento mostruoso che però non cerca lo sbocco, la triangolazione con la parte drammatica, evitando quel percorso che aveva fatto rinascere il collega Abatantuono.

Ci prova con Avati, ma senza troppa convinzione, in Il figlio più piccolo (2010) e nella commedia indie Fraulen (2016). De Sica si accontenta del titolone natalizio per vent’anni e niente di più, mentre il sodalizio con Boldi subisce un brusco arresto per oltre un decennio e ancora torna in auge con un abbraccio e la nuova riappacificazione in Amici come prima (2018) diretto proprio da De Sica. La variante Fausto Brizzi, di grande successo al botteghino, con Poveri ma ricchi e Poveri ma ricchissimi è comunque la riproposizione meno raffinata e brillante della burineria vagheggiata e messa alla berlina negli anni Ottanta coi Vanzina. E proprio come attore dell’ultimo film di Brizzi, La mia banda suona il pop, risalirà sul palco di Sanremo. Ad ogni modo, avercene di Christian De Sica.

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