Tasse “troppo alte” e risparmi “polverizzati“. Questa è la fotografia che Eurispes fa della situazione economica degli italiani nel rapporto 2020, presentato giovedì 30 gennaio. L’Italia è “un paese che galleggia” e gli italiani sono un popolo che “si è adattato allo stato di perenne crisi ma che continua a ‘bruciare’ ricchezza e risparmi”, anche se aumentano gli ottimisti (+1,6%). L’identikit tracciato dall’Istituto di ricerca mostra un Paese “incattivito“, che è diffidente verso gli stranieri e spesso giustifica episodi di razzismo e antisemitismo. Un’Italia con pochi figli ma sempre più sensibile nei confronti di ambiente e animali.

Molti giustificano l’evasione – Per quanto riguarda l’economia, la maggior parte dei cittadini, in qualche misura, “giustifica l’evasione fiscale: per il 25,1% non è grave solo se compiuta da chi fa fatica a sostenere la pressione fiscale; per il 19,6% è grave per chi possiede grandi patrimoni; per il 9% non è grave perché in Italia la pressione fiscale è eccessiva”. Per quattro italiani su dieci (40,9%) la sanzione più giusta per i grandi evasori è il sequestro dei beni, mentre multe e sanzioni economiche e amministrative sono la soluzione corretta per tre su dieci (29,6%). Il 17,3%, invece, crede il carcere sia la punizione più adatta.

Meno tasse per far ripartire l’economia – Secondo gli intervistati, meno tasse rilancerebbero i consumi mettendo più soldi in tasca ai cittadini (37,5%) e darebbero slancio all’economia e alle imprese (22,6%). Secondo altri invece la riduzione del carico fiscale inciderebbe negativamente sulla disponibilità e qualità dei servizi (22,6%) e farebbe aumentare il peso del debito pubblico per il 17,3%. Ma quali tasse bisognerebbe ridurre secondo gli italiani? Sono sempre più quelli che ritengono opportuno ridurre l’Iva (sono il 36,4%). Diminuisce del 22,2% rispetto al 2007 chi pensa che sarebbe opportuno ridurre l’Imu: solo il 21,1% lo ritiene giusto. Il 22,4% è propenso a pensare che bisognerebbe ridurre Irap e Ires e due su dieci (20,1%) l’Irpef.

Difficoltà finanziarie e risparmi ridotti – La metà degli italiani “continua a polverizzare i risparmi” e per ridurre le spese i cittadini si orientano sempre più verso un consumo più accorto e responsabile: riparano oggetti rotti invece di sostituirli con altri nuovi (63,9%), acquistano beni usati al posto di quelli nuovi (58,6%) o comprano prodotti senza marca (58,9%). Quest’anno il 27% degli italiani probabilmente non riuscirà a risparmiare nei prossimi dodici mesi e il 24,8% ne è certo. E le difficoltà di accesso al credito bancario portano un italiano su 10 a diventare “vittima di usura”. Saldare la rata del mutuo rappresenta un ostacolo per il 34,1% degli italiani (+1,4%), mentre migliora la situazione del pagamento degli affitti (38,7%; -11,3%). In lieve discesa anche la difficoltà a pagare le utenze domestiche (26,1%; -1,6%). Ma per contenere le spese nell’ultimo anno, il 32,5% degli italiani ha rinunciato a effettuare controlli medici e di prevenzione. Un terzo degli italiani (33,3%) è dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia di origine per far fronte alle difficoltà economiche. Si affianca a questo dato il 12,4% di chi è stato costretto a tornare a vivere nella casa della famiglia di origine. Nel 14,9% dei casi un aiuto finanziario è arrivato da amici, colleghi o altri parenti (-0,2% rispetto al 2019). Pur di lavorare molti accettano impieghi senza contratto (21,5%) o svolgono più lavori contemporaneamente (23,9%).

Il giudizio sulle mosse del governo, passate e future – Riguardo all’operato dell’esecutivo, la misura più criticata è la sugar tax, che non piace al 67,4% degli italiani. Segue a breve distanza il reddito di cittadinanza, che è criticato dal 67,1% dei cittadini. Anche la flat tax incontra la disapprovazione dei più (62,6%). L’introduzione di quota 100 è apprezzata da sei cittadini su dieci (59,2%) e un numero simile si esprime positivamente sull’autonomia delle Regioni (57,6%). Conquista, anche se non in maniera netta, la tassa sulla plastica (51%). E per quanto riguarda possibili nuove misure economiche, il 47% degli italiani vorrebbe l’introduzione della tassa patrimoniale. Il 53,3% caldeggia l’aumento della pressione fiscale sul sistema bancario, mentre il 60% vorrebbe il condono fiscale per favorire il rientro dei capitali dall’estero. L’ipotesi che al termine della scuola dell’obbligo si introducano sei mesi di servizio civile obbligatorio raccoglie un buon 54,1% di consensi.

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