Nel precedente governo i porti non sono mai stati chiusi effettivamente, perché, anche se c’era il divieto, i migranti poi sbarcavano su indicazione della magistratura. Gli sbarchi invece a settembre sono aumentati perché la maggior parte dei migranti proveniva dalla Tunisia, dove non c’era un governo“. Così, a “Otto e mezzo” (La7), la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese risponde alle critiche del suo predecessore, Matteo Salvini.
E aggiunge: “Ogni periodo storico va contestualizzato, non è che si può fare un discorso di carattere generale”.
“Temo che li chieda troppo”, replica sarcasticamente la conduttrice Lilli Gruber.

La ministra dell’Interno risponde anche sulla vicenda Gregoretti e sul processo che rischia Salvini: “E’ la regola generale: c’è un tribunale dei ministri e, a seconda della decisione presa, l’ex ministro dovrà andare o meno davanti ai magistrati ordinari. Questa è la regola generale. Nessuno di noi può sottrarsi o è sottratto alle leggi vigenti. E vale anche per un ex ministro. Non credo che io debba entrare in certe dinamiche che porta avanti Salvini”.

Lamorgese risponde poi a Gruber, che ricorda la sua sobrietà istituzionale: “Un ministro dell’Interno non è che debba parlare tanto, ma deve operare. Rilascio ogni tanto una intervista per dare dei numeri, dei fatti, dei risultati che stiamo ottenendo al governo. Ritengo che il ruolo del ministro dell’Interno sia un ruolo di garanzia e, in virtù di questo, un ministro dell’Interno deve essere fuori dalle scene. La mia non è una strategia di comunicazione, ma un mio modo di essere come persona e, a maggior ragione, nell’ambito della mia amministrazione”.

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