Nella riforma del codice della strada “scriveremo che l’uso del cellulare alla guida va sanzionato in modo deciso fino ad arrivare nei casi più gravi alla sospensione della patente, perché è uno dei motivi maggiori di incidentalità e mortalità sulle strade”. A dirlo è il sottosegretario alle Infrastrutture, Salvatore Margiotta del Partito Democratico, che in un’intervista alla Stampa ha parlato della riforma del Codice della Strada in discussione alla Camera e delle novità introdotte in materia di sicurezza, sopratutto alla luce dei recenti casi di cronaca. La bozza del testo prevede infatti un inasprimento delle multe per chi guida con lo smartphone (da 422 a 1697 euro, e sospensione della patente fino a tre mesi in caso di recidiva), che risulta essere insieme all’alta velocità la principale causa di incidenti.

Per chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe invece, “non è con una repressione ancora più forte che si possono evitare incidenti di questo tipo. Le leggi esistono già e prevedono sanzioni molto severe“, spiega Margiotta. “I veri effetti positivi si ottengono con le campagne di informazione” anche nelle scuole, “con una rivoluzione del sistema dei trasporti, con interventi di tipo strutturale e non episodico o nati sull’onda emotiva del momento. Non dimentichiamo che l’Italia è il Paese dove gli spostamenti avvengono per il 60% con mezzi privati e questo dato è fermo negli anni nonostante i tanti investimenti realizzati”. Per il sottosegretario, inoltre, “bisogna avviare una riflessione anche sui pedoni. E’ necessario adottare delle misure per far capire che i semafori rossi vanno rispettati. Si possono studiare sanzioni o alternative, ne parlerò con il ministro ma è necessario occuparsi anche dei pedoni, forse già nella riforma del codice in via di approvazione quando il testo arriverà in aula”.

A sollecitare una rapida approvazione da parte dell’Aula di Montecitorio delle modifiche è Raffaella Paita (Iv), dopo che esse sono state licenziate dalla Commissione Trasporti già a luglio, in un clima bipartisan ma, prima la crisi di governo e poi la legge di Bilancio, che blocca l’iter delle leggi con spese, hanno fermato il testo. Tra le nuove norme per la sicurezza c’è l’introduzione dell’obbligo di cinture di sicurezza per gli scuolabus, a partire dal 2024, e la distanza di sicurezza laterale di 1,5 metri quando si supera una bicicletta.

Il testo contiene poi alcune misure pensate per la sicurezza stradale nelle città, per esempio l’istituzione da parte dei Comuni delle Zone scolastiche, vale a dire le strade intorno alle scuole in cui limitare la velocità a 30 chilometri orari, almeno durante gli orari di entrata ed uscita; oppure la possibilità di attraversamenti pedonali rialzati ad altezza marciapiede, con conseguente rallentamento delle auto; o ancora la possibilità per i Comuni di fare uso delle bande sonore sulle strade per far rallentare la velocità. Ed è stata invece respinta la proposta firmata dall’intero gruppo della Lega di elevare da 130 a 150 il limite nelle autostrade a tre corsie.

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