La sera della vigilia di Natale, un bambino moldavo di 13 anni e suo zio sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino, diretti in un paesino del Sud Italia per far visita a una nonna. L’uomo, però, dopo il controllo dei documenti effettuato in aeroporto, è stato arrestato perché aveva una condanna pendente di circa 6 mesi di carcere per diversi furti. Il bambino, rimasto quindi solo, avrebbe così rischiato di passare la sera nell’area dello scalo romano, vista anche la difficoltà di un’immediata collocazione, seppur temporanea, nelle strutture di accoglienza della Capitale. Così fra gli uomini della polizia giudiziaria della polizia di frontiera aerea di Fiumicino è scattata una gara di solidarietà.

È stato grazie a loro che il ragazzino, in attesa che la mamma partisse per l’Italia per venire a riprenderlo, ha potuto trascorrere la vigilia nella casa di un poliziotto, che si è reso disponibile a ospitarlo per una notte con la sua famiglia, dopo essere stato autorizzato dal locale servizio sociale, con il consenso della mamma e dello stesso bambino. Gli uomini della squadra di polizia giudiziaria hanno inoltre raccolto fra loro del denaro per poter acquistare dei doni che il ragazzo moldavo, che li ha poi trovato sotto l’albero di Natale e scartati insieme ai famigliari del poliziotto. La mattina seguente il bambino, riaccompagnato in aeroporto, ha potuto riabbracciare la mamma, appena arrivata in aereo dalla Moldavia. Prima di ripartire con il figlio, la donna, visibilmente commossa per il gesto compiuto dai poliziotti, oltre ad avere più volte ringraziato la polizia e l’Italia, ha donato un regalo agli agenti per esprimere gratitudine a tutta la squadra di polizia giudiziaria

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