Hanno torturato la vicina di casa, provata dalla recente perdita della madre e in difficoltà economiche, costringendola a prostituirsi e a ingozzarsi di cibo, fino a farla ingrassare di oltre dieci chili. Per questo i giudici hanno condannato a undici anni di carcere Roberta Poduti Riganelli e Maria Anello, madre e figlia di Albano Laziale, e dieci anni di reclusioni anche Alberto Falco 29 anni, compagno di Roberta Poduti Raganelli, come riferisce il Corriere che dà la notizia. Il giudice li ha riconosciuti colpevoli di sevizie nei confronti di Regina, una ragazza di 29 anni che alla fine del calvario, nel 2018, era arrivata a pesare cento chili.

Secondo i pm, che avevano chiesto per le due vicine di casa nove anni per violenza privata e lesioni gravissime, Roberta, la mamma e il compagno Alberto hanno “adoperato sevizie e agito con crudeltà“. “Se non portavo i soldi mi picchiava, se non mangiavo mi picchiava – aveva raccontato Regina agli inquirenti -. Roberta mi dice che, oltre a portare il denaro, c’è un’altra prova per superare il male, mangiare elevate quantità di cibo. A colazione ciambelle. A pranzo: cotolette, supplì, fritti. A cena, fino a dieci panini e pasta. A giugno subisco la cancellazione della mia identità. Mi fanno mangiare i panini che vomito. Mi rasano i capelli, le sopracciglia. Il ragazzo di Roberta mi passa il ferro da stiro sui glutei. Mi dicono che devo subire le torture, che il male ha deciso così”.

Ad accorgersi della situazione era stato un cliente della ragazza che, preoccupato per lei a causa dei lividi e delle bruciature che le aveva visto su tutto il corpo, aveva denunciato tutto alla polizia. Le due donne, madre e figlia, è emerso che hanno fatto tutto ciò per invidia.

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