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Popolare di Bari, il cda avvia le procedure per un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex numero uno ed ex dirigenti

La procedura dovrà essere deliberata dall’assemblea della banca. Confermata intanto la volontà di proseguire le trattative con gli investitori istituzionali per arrivare a un accordo che consenta la ricapitalizzazione. Servono tra 800 milioni e 1 miliardo
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Il consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Bari ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato Giorgio Papa e di due ex dirigenti, l’ex responsabile della direzione crediti Nicola Loperfido e l’ex condirettore generale, Gianluca Jacobini, figlio dell’ex presidente Marco Jacobini. La procedura dovrà essere deliberata dall’assemblea della banca che verrà convocata nei prossimi mesi. Il cda ha anche confermato la volontà di proseguire le trattative con gli investitori istituzionali per arrivare in tempi brevi a un accordo che consenta la ricapitalizzazione della banca.

Due giorni in un’intervista al Corriere il numero uno Vincenzo De Bustis, indagato sia in un filone sulla passata gestione della banca sia per la fallita operazione di vendere un bond alla maltese Muse Ventures, ha detto che per risanare l’istituto serve un aumento di capitale fra 800 milioni e 1 miliardo dopo un piano di ristrutturazione che prevede tra le altre cose circa 800 esuberi. Secondo il manager, la Pop di Bari ha crediti deteriorati per il 25-26% del portafoglio. “La banca ha perso un miliardo di euro e lo si può attribuire per una parte alla recessione ma un’altra a una gestione creditizia al di fuori delle regole, negli ultimi tre o quattro anni”, ha affermato.

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