È stato raggiunto l’accordo sull’intervista ad Assad realizzata da Monica Maggioni. Il colloquio della giornalista con il presidente siriano è stato trasmesso lunedì sera su Rai Play, subito dopo la messa in onda sui media siriani in prima serata. L’intervista era stata realizzata il 26 novembre, ma non era mai stata resa pubblica per controversie interne alla direzione Rai, finendo al centro di un caso internazionale. L’agenzia di stato siriana Sana aveva ribadito che la trasmissione da parte di RaiNews 24 era attesa per il 2 dicembre ma che poi l’intervista non era stata “messa in onda dalla tv italiana per ragioni incomprensibili”.

Lunedì pomeriggio a Viale Mazzini si è trovata la mediazione decisiva, dopo l’ultimatum di qualche giorno fa di Damasco, che aveva parlato di mancato rispetto degli accordi sulla trasmissione in contemporanea. La scelta della piattaforma streaming consente di rispettare la volontà dei direttori interpellati di non mandare in onda il colloquio sulla televisione tradizionale e insieme di diffondere un documento destinato in poche ore a fare il giro del web.

Pur informato dalla Maggioni, ora amministratore delegato di Rai Com, del viaggio in Medio Oriente e della possibilità di realizzare un’intervista ad Assad, l’ad della Rai Fabrizio Salini ha precisato ieri che l’intervista non era stata commissionata da alcuna testata e quindi non era stata concordata a priori una data di messa in onda. In particolare, l’intervista era stata proposta al direttore di Rainews 24, Antonio Di Bella, che aveva chiesto di visionarla. Di Bella poi aveva frenato, d’intesa con Salini, in considerazione della genesi anomala di tutta la vicenda e di contenuti ritenuti non adatti a una rete all news, dal momento che ribadivano posizioni già note di Assad su diverse questioni di attualità. Una valutazione condivisa anche da altre testate della Rai alle quali sarebbe stata proposta la messa in onda.

Nell’intervista Assad ha detto che gli europei sostengono il terrorismo in Siria e per questo devono fare i conti con i rifugiati. “Chi ha creato questo problema? Perché avete i rifugiati in Europa? E’ una domanda semplice: per il terrorismo sostenuto dall’Europa – e ovviamente da Usa e Turchia – ma l’Europa è stato il protagonista principale nel creare il caos in Siria“. E ancora: “L’Ue ha sostenuto i terroristi in Siria dal primo giorno. Hanno accusato il governo siriano, e alcuni come la Francia hanno inviato armi. Loro hanno creato il caos”. Il presidente siriano ha poi ribadito di non avere nulla a che fare con le armi chimiche, che le sue truppe non le hanno mai usate e che il rapporto dell’Opac in cui si accusa Damasco “è stato fabbricato solo ed esclusivamente perché lo chiedevano gli americani“.

Al di là delle tensioni internazionali, il caso ha creato non pochi imbarazzi anche in Rai, con il presidente Marcello Foa che ha fatto trapelare una forte irritazione per essere stato tenuto all’oscuro di tutto e ha richiesto chiarimenti in modo pressante. Spiegazioni invocate con forza anche dall’Usigrai, che ha chiesto lumi sull’intera catena delle responsabilità. A quanto si apprende, la vicenda sarebbe stata oggetto nel pomeriggio di un vivace confronto tra Salini, Maggioni e Di Bella. Continua intanto anche la polemica politica. Se dalla Lega Massimiliano Capitanio annuncia un’interrogazione in Vigilanza per conoscere i dettagli della vicenda, dal fronte opposto il senatore pentastellato Alberto Airola invita la Maggioni a “spiegare il suo operato visto che, con il ruolo che ricopre, ha commesso decisamente una leggerezza creando imbarazzo, discredito e addirittura un incidente diplomatico”.

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