Smacco per Olaf Scholz nella corsa al vertice della Spd. Il ministro delle Finanze tedesco e la deputata del Brandeburgo, Klara Geywitz, hanno perso il referendum sulla leadership dei socialdemocratici, battuti dal duo di dissidenti composto da Norbert Walter-Borjans, ex ministro delle Finanze della Renania Nord Vestfalia, e dalla deputata del Bundestag, Saskia Esken. L’esito della votazione potrebbe avviare una stagione di contrattazioni all’interno della Grosse Koalition, con Angela Merkel contestata dall’ala sinistra del partito, ma la Cdu, il partito della cancelliera, ha subito escluso stravolgimenti.
La base della Spd si è potuta esprimere per posta o online. Walter-Borjans ed Esken, poco noti in Germania, si sono imposti con il 53,06% dei voti. I due succederanno alla guida all’ex leader pasionaria Andrea Nahles. La loro elezione dovrà essere ratificata dai mille delegati che si riuniranno al congresso del partito il 6 dicembre. Scholz e Keywitz hanno ottenuto invece il 45,33%. Se quest’ultimi avessero vinto, favorevoli alla permanenza della Spd nel governo federale assieme all’Unione Cristiano-Democratica (Cdu-Csu), la cancelliera Angela Merkel avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo. Attorno alla candidatura di Walter-Borjans e Esken si è invece riunita l’ala del partito convinta che si debba mettere fine alla troppo lunga esperienza della Grosse Koalition per permettere alla Spd di riprendere la propria identità e cercare di fermare l’emorragia di consensi che l’ha vista perdere la leadership della sinistra negli ultimi anni.
La Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel ha escluso qualsiasi cambiamento nella coalizione. “Non vediamo l’ora di lavorare insieme in uno spirito di fiducia a beneficio del nostro Paese”, ha dichiarato il segretario generale della Cdu Paul Ziemiak. Il segretario ha quindi aggiunto che il contratto concordato in passato ha posto le basi per la cooperazione tra Cdu e Spd. “E la decisione odierna non modifica queste basi“, ha affermato.
Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo ed ex capo del Partito socialdemocratico tedesco, ha consigliato ai due nuovi leader “di non fuggire dal governo“, ma di “scommettere sulla capacità della Spd di definire il governo”. “Questo è un mandato per dirigere il Paese, però allo stesso tempo un mandato perché il partito aiuti la Germania in questa funzione”, ha aggiunto Schulz ricordando le grandi sfide che deve affrontare l’Europa ed il fatto che la Germania avrà la presidenza di turno della Ue nella seconda metà del prossimo anno.
Per la prima volta dalla fondazione del partito nel 1890 sono scese in campo coppie di candidati – un uomo e una donna – secondo un modello già adottato dai Verdi. Gli iscritti potevano votare per una delle due ultime coppie rimaste in lizza. Scholz e Geywitz si erano imposti al primo turno sugli altri con il 22,7% delle preferenze, mentre Walter-Borjans e Esken erano arrivati secondi con il 21%.
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