Hanno attaccato in dieci, tutti incappucciati. Nella mattinata di mercoledì, un gruppo di persone ha aggredito l’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, mentre il dirigente rossoblu si trovava sul traghetto da Messina a Villa S. Giovanni, diretto a Potenza per unirsi alla squadra e assistere alla partita di Coppa Italia insieme al medico sociale. Partita che inizialmente non doveva essere disputata, con i giocatori che, scossi, erano già pronti a lasciare il ritiro. Ma dopo, riporta la Gazzetta, il club è stato convinto dalla Digos a cambiare idea.

Lo Monaco è stato più volte colpito al volto, riportando alcune ferite, con gli occhiali che si sono rotti sotto i colpi degli aggressori, come ha raccontato lo stesso dirigente alla polizia di Reggio Calabria che è intervenuta per raccogliere le testimonianze. Poi, Lo Monaco è tornato a casa, a Villafranca Tirrena.

Sul sito della società si attribuisce la responsabilità dell’agguato a dei sostenitori del Catania, dopo che nei giorni scorsi era stato esposto uno striscione in cui si leggevano minacce contro Lo Monaco e il presidente Pulvirenti, che subito dopo l’aggressione è andato a casa sua per testimoniargli la sua solidarietà. “La vile e vergognosa aggressione subita oggi -scrive il Catania sul suo sito-, già prevedibile alla luce dello striscione intimidatorio esposto in città e di quanto denunciato dal nostro amministratore delegato in occasione della conferenza stampa tenuta ieri, ci obbliga a fermarci. Conseguentemente, la squadra rientra a Catania”. La Digos, intanto, sta portando avanti le indagini.

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