” Non siamo di fronte ad alcuna invasione“. E’ netta, Luciana Lamorgese. Intervistata da La Repubblica, il ministro dell’Interno risponde con i dati alla retorica utilizzata da Matteo Salvini, che il 6 ottobre invitava il nuovo inquilino del Viminale a “un confronto in studio. Sono disponibile ad un confronto sui numeri con il ministro Lamorgese – affermava il segretario della Lega quel giorno – Settembre 2018, 947 sbarchi. Settembre 2019, 2500 sbarchi. Quasi il triplo“.

“Nel 2019 gli arrivi sono stati circa 9.600 rispetto ai 22mila di tutto il 2018 – replica Lamorgese sulle colonne del quotidiano capitolino – I dati a cui si fa riferimento sono relativi al solo mese di settembre. Raffrontando gli sbarchi di settembre 2018 e 2019, in effetti l’incremento numerico c’è stato, ma è riconducibile soprattutto all’aumento degli sbarchi autonomi, che non costituisce un fenomeno nuovo”. I numeri dicono che “nel 2018 i migranti approdati qui con piccole imbarcazioni sono stati circa 6mila, mentre dall’inizio di quest’anno sono circa 7.500, e la tendenza all’incremento s’era registrata già dal mese di aprile“.

“Il ministro Lamorgese dimostra di non conoscere nemmeno i dati ufficiali del Viminale – ha replicato in mattinata Salvini – affermando che gli sbarchi sono aumentati solo a settembre: sono invece cresciuti sia a settembre (2.498 nel 2019 contro i 947 del 2018) che a ottobre (2.015 contro i 1.007 di un anno fa), ovvero da quando c’è lei”, aggiunge l’ex ministro. Evitando di menzionare il fatto che Lamorgese ha parlato solo di settembre perché l’accusa porta la data del 6 ottobre, giorno in cui Salvini aveva invitato il ministro al confronto e in cui erano disponibili solo di dati relativi al mese appena trascorso.

Il “cruscotto statistico giornaliero” pubblicato dal Viminale con i dati degli sbarchi (dati che comprendono sia quelli effettuati dalle navi ong che quelli autonomi, questi ultimi in schiacciante maggioranza) racconta, poi, che l’aumento degli arrivi nel nostro Paese è effettivamente cominciato proprio ad aprile, quando al Viminale sedeva Salvini: durante quel mese gli arrivi furono in totale 255, per poi triplicare a maggio (785), salire ancora a giugno (1.218), scendere di poco a luglio (1.088) e tornare a salire ad agosto (1.268). Un trend in costante ascesa e di natura fisiologica, dovuto al miglioramento delle condizioni meteorologiche e del mare che come ogni estate favoriscono le partenze.

L’ex prefetto di Milano ha risposto anche alle indiscrezioni secondo cui l’Italia sarebbe pronta ad accettare voli charter con i cosiddetti dublinanti dalla Germania. Il riferimento è a quanto detto da Salvini il 30 ottobre: “Conte, Di Maio e Renzi annunciano di spedire in Germania poche decine di immigrati scaricati in Italia dalla solita ong, ma poi si piegano di nascosto a Berlino e accettano 50 profughi al mese, tutti i mesi. Una procedura che con la Lega al governo era stata ovviamente respinta”, aveva detto il segretario della Lega, commentando la notizia riportata dal quotidiano Die Welt.

“È una notizia totalmente destituita di fondamento – replica la titolare del Viminale – in quanto ci sono state già con il precedente governo interlocuzioni con il ministro dell’Interno tedesco sull’applicazione del regolamento di Dublino, che attribuisce al Paese di primo ingresso la competenza a decidere sulla richiesta di asilo e, quindi, l’obbligo a riaccogliere l’interessato qualora sia stato rintracciato in un altro Paese. D’altra parte, già nel 2018, in applicazione del regolamento di Dublino, sono state trasferite in Italia 2331 richiedenti asilo. Dal primo gennaio al 31 agosto 2019 altri 1351. Attualmente ci sono contatti in corso con le autorità tedesche, ma nulla è stato ancora deciso”.

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