La California è il primo Paese al mondo a proibire la produzione e il commercio di pellicce. La decisione in difesa dell’ambiente è stata decisa dal governatore democratico Gavin Newson che ha messo al bando anche l’uso di animali come tigri ed elefanti nei circhi, la cattura e l’uccisione delle linci e la macellazione dei cavalli. Resta, invece, ancora a norma di legge il rodeo.

Il divieto, risultato di un inter legislativo avviato meno di un anno fa, entrerà in vigore il primo gennaio del 2023 e prevederà care sanzioni per i trasgressori: 500 dollari per ogni singolo articolo commercializzato o prodotto in violazione del divieto generale, più una seconda sanzione di 750 dollari, sempre per articolo in caso di reiterazione, entro l’anno, e una ulteriore sanzione di 1.000 dollari in caso di recidiva. Con delle eccezioni: esenti dal divieto, il pelo animale utilizzato per funzioni religiose o dalla tribù originarie d’America e, per ora, anche i pellami di bovino, capra o cervo, le pellicce usate, gli animali imbalsamati e quelli uccisi con regolare porto d’armi.

“Oggi è una giornata storica“, commenta l’organizzazione americana People for the Ethical Treatment of Animals (Peta). “La decisione californiana segna il definitivo tramonto di un’industria ormai al tracollo – commenta Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free – alimentata dalla sofferenza e dall’uccisione di milioni di animali. Intanto le nostre istituzioni restano dormienti sulle proposte di legge vietare l’allevamento di animali e pellicce”.

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