Il Decreto Clima è pronto per essere discusso in consiglio dei ministri. Domani, giovedì, sul tavolo del governo arriva il testo che, parola del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, dovrà rappresentare uno dei “tre pilastri del Green new deal“, il patto per l’ambiente che ha saldato la nascita del Conte 2 appoggiato dalla maggioranza giallorossa. L’esecutivo ha promesso che il contrasto al cambiamento climatico e gli incentivi all’economia verde saranno uno dei fari dell’azione legislativa, ma il Dl Clima ha avuto un percorso che si è rivelato più difficile del previsto, principalmente per via di alcune divergenze sulle coperture e sul taglio dei Sussidi ambientalmente dannosi (Sad). Insieme al buono mobilità allargato anche ai motorini, l’eliminazione dal testo della parte sulla riduzione dei Sad rappresenta la principale novità dell’ultima bozza visionata dalle agenzie di stampa: i sussidi diventeranno un tema durante la discussione sulla manovra.

Ora, annuncia lo stesso Costa, il ministero è “al lavoro per gli ultimi ritocchi al decreto che, possiamo finalmente dirlo ufficialmente, domani sarà discusso in consiglio dei ministri”. “Stiamo lavorando per armonizzare il testo iniziale con la legge di Bilancio e con il collegato ambientale, che sarà una legge collegata alla Stabilità tutta dedicata all’ambiente. Tre pilastri del Green new deal del governo che cammineranno insieme”, aggiunge il ministro. Quanto ai contenuti del dl, Costa spiega: “Avremo norme che contribuiranno a contrastare l’emergenza climatica a 360 gradi: dalla rottamazione di auto e ciclomotori in favore di abbonamenti per il trasporto pubblico e l’acquisto di biciclette, incentivi per la riduzione degli imballaggi, creando dei green corner nei negozi, a partire dalle botteghe e dai mercati rionali, con un fondo destinato proprio a tutti i commercianti che saranno quindi nostri alleati nel combattere l’eccesso di imballaggi”. Ci sarà poi “una forte spinta alla riforestazione urbana e ancora campagne di informazione e di formazione ambientale nelle scuole”. “Domani – conclude Costa -inizia un percorso che coinvolgerà tutto il Paese“.

Il cambiamento della norma sulla rottamazione è proprio una delle novità emerse nell’ultima versione della bozza del decreto Clima: non più solo per le auto ma anche per i motorini. Le risorse – in un Fondo ad hoc che si chiamerà Programma sperimentale buono mobilità – arrivano a un totale di 255 milioni. Il ‘buono mobilità‘ è destinato ai cittadini residenti nei comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog che, entro il 31 dicembre 2021, cambiano auto (fino ai modelli Euro 3) o motocicli (fino alla classe Euro2 e Euro3 a due tempi). Vale 1.500 euro per i primi e 500 euro per i secondi.

L’altra grande novità è l’assenza dalla bozza della parte sulla graduale eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi. “Vedremo nella discussione sulla manovra”, dice all’Adnkronos il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, a margine del convegno “Un quadro di plastica”. Per Morassut “è un tema che fa parte di una discussione che si deve fare per indirizzare settori economici verso una gestione più ambientalmente sostenibile ma naturalmente il governo vuole procedere con gradualità e attenzione anche noi confronti di categorie economiche e produttive importanti per questo Paese. Si tratta solo di trovare la tempistica e le modalità più giuste e concordate per andare in una direzione che sia chiara”. Tradotto: un accordo non è ancora stato trovato ma il rischio era di impantanare il Dl Clima su questa questione. Già nella penultima bozza, infatti, il taglio ai sussidi era stato inserito ma con la precisazione che l’impatto sarebbe stato stabilito in legge di Bilancio. Di anno in anno. Non è ancora chiaro, dunque, se si riuscirà a mettere in pratica il disegno del ministro Costa sul taglio del 10% all’anno a partire dal 2020.

Il “buono mobilità” e gli “eco-scuolabus”
Il ‘buono mobilità‘ – che non costituisce reddito imponibile – potrà essere utilizzato entro i successivi tre anni per abbonamenti al Trasporto pubblico locale (Tpl), altri servizi, e anche per biciclette anche a pedalata assistita. Inoltre “la quota di risorse di competenza per il 2019 del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare è destinata, nei limiti di 40 milioni di euro, a finanziare progetti per la creazione, il prolungamento, l’ammodernamento e la messa a norma di corsie preferenziali” per il Tpl. Questi progetti dovranno esser presentati allo stesso ministero “da uno o più Comuni, anche in forma associata”, purché appunto all’interno di aree – con popolazione superiore a 100mila abitanti – sotto procedura di infrazione europea per la qualità dell’aria.

Non solo, nella bozza è previsto anche lo stanziamento di 20 milioni per i mezzi di trasporto ibridi, elettrici o non inferiori a Euro6 immatricolati però dal primo settembre di quest’anno in poi per “la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico“. I mezzi saranno “selezionati” dal ministero dell’Ambiente. Si tratta di “progetti sperimentali” dedicati ai bimbi degli asili e agli alunni delle scuole elementari.

C’è il “green corner”, sparisce la parte sul Cipe
Sempre nella stessa bozza rientrano gli incentivi per i prodotti sfusi o alla spina (l’articolo ‘green corner‘). Il testo passa da 14 a 11 articoli: non c’è più il taglio graduale ai sussidi fossili e non è più contemplate anche una formulazione ‘verde’ per il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) che avrebbe dovuto destinare il 35% delle risorse del Fondo Sviluppo e coesione a interventi ambientali e legati alla sostenibilità. Assume più sostanza invece la parte dedicata ai rifiuti e alle disposizioni per il superamento delle infrazioni europee in materia ambientale.

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