Era il presidente del Collegio dei revisori ma, di fatto, faceva il direttore generale della Lega Dilettanti. Almeno così ha stabilito il Tribunale federale della Figc, che ha inibito per quattro mesi Felicio De Luca. La squalifica, però, ha anche un valore politico: De Luca è il braccio destro di Cosimo Sibilia, n.1 dei Dilettanti e vicepresidente della FederCalcio di Gabriele Gravina, che adesso lo sanziona. Per lui i revisori federali avevano anche ipotizzato la decadenza dalla carica, in una precedente relazione rivelata dal Fatto Quotidiano in cui la Federazione contestava alla Lega delle presunte incongruenze di bilancio. Inevitabile che il caso abbia qualche strascico ai piani alti del pallone.

Il deferimento riguarda la gara per il pallone ufficiale della Lega Dilettanti. L’indagine nasce da un esposto di una delle ditte partecipanti, che alla fine è risultata non assegnataria: secondo la Procura federale, De Luca “svolgeva attività di gestione e di amministrazione in relazione alla stipulazione, esecuzione e risoluzione” dei contratti, fino alla scelta di un altro contraente. Un ruolo quasi da direttore generale, in contrasto con la sua carica in un organo indipendente della Lega. La richiesta (già di per sé abbastanza soft) di sei mesi da parte della Procura è stata accolta solo parzialmente: la Lnd ha già presentato ricorso, convinta della correttezza del suo operato.

Quella di revisore della Lega (e “padrone di casa”: è anche comproprietario dell’immobile dove si è trasferito da qualche tempo il ComitatoCampania) non è per altro l’unica carica prestigiosa ricoperta da De Luca: il contabile dei Dilettanti da oltre un anno siede anche nel consiglio d’amministrazione del Cira, il Centro di ricerca aerospaziale di Capua finito nel mirino della due diligence della Deloitte per la gestione opaca nel periodo compreso tra il 2011 e il 2016. Si parla costi del personale e consulenze esterne lievitati negli anni a fronte di un taglio della manutenzione, che avrebbe causato danni e mancato utilizzo delle strutture avveniristiche del centro, di proprietà dello Stato. De Luca, nominato in quota Regione Campania (che del Cira è il secondo socio, al 15%, attraverso il Consorzio Asi), fa parte della nuova amministrazione che dovrebbe garantire discontinuità rispetto alla vecchia gestione, ad esempio inviando le lettere di interruzione della prescrizione ai quasi quaranta soggetti che ricoprivano ruoli di comando nel periodo preso in esame dalla società di revisione. Il suo “incidente” con la giustizia sportiva però non fa buona pubblicità nemmeno al nuovo Cda del Cira.

Twitter: @lVendemiale

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