L’Italia è ancora nell’occhio del ciclone dei cyber attacchi. Quanto ad attacchi da parte di malware e ransomware, il paese si classifica rispettivamente quarto e dodicesimo a livello mondiale. Il dato, che si legge nella relazione sulla sicurezza “Evasive Threats, Pervasive Effects” redatta da Trend Micro Research, si riferisce al primo semestre di quest’anno.

Per certi versi la situazione è migliorata, nel senso che nel caso dei ransomware l’Italia aveva tristemente detenuto il primato di attacchi europeo per tutto il 2018, ora è slittata in seconda posizione. I dati tuttavia non sono tranquillizzanti: nel periodo in esame il Belpaese ha subito una percentuale di attacchi ransomware pari all’1,96%. Analizzando i malware (che si riconfermano per l’ennesima volta il veicolo principale d’attacco) intercettati in Italia se ne conteggiano 9.336.995, che ci classificano appunto quarti, alle spalle di Stati Uniti, Giappone e Francia.

Foto: Depositphotos
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La maggior parte delle minacce arriva via mail: fra gennaio e giugno 2019 ne sono state intercettate 225.602.240 in Italia, contro 3.886.272 indirizzi web malevoli visitati. I numeri delle app infette che sono state installate è più basso ma desta preoccupazione: 12.660, contro le 10.662 della prima metà del 2018.

A livello globale, i dati di TrendMicro Research mostrano un innalzamento degli attacchi fileless (+265%), che non fanno uso di file per infettare il sistema, quindi sono più subdoli e difficili da intercettare. Dato che sfruttano le falle nel sistema e nelle applicazioni installate, è tassativo tenere sempre tutti i software aggiornati all’ultima versione e rimuovere quelli non più supportati. Da aggiornare sono anche i programmi di gestione delle apparecchiature di rete, considerato che i router coinvolti in possibili attacchi sono cresciuti del 64%.

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L’ultima nota riguarda la recrudescenza degli schemi di digital extorsion (i virus con riscatto), le soluzioni malevole che chiedono il pagamento di un ricatto in denaro per restituire all’utente file rubati o resi illeggibili. Nel periodo in esame questa perfida tecnica ha registrato un +319%.

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