Brexit, Grexit, Italexit eccetera. E se fosse invece la Germania a uscire dall’euro? Cioè la Dexit? I risparmiatori tedeschi sono furiosi contro i tassi bassi della Banca centrale europea (Bce). Finché c’era il marco, la Deutsche Bundesbank evitò tassi d’interesse reale negativi anche nei periodi di alta inflazione. In Italia invece per esempio nel 1976 i Bot resero il 9% a fronte di un aumento del costo della vita del 21,8%. Davvero un bello scherzo: rimetterci il 10,5% in potere d’acquisto!

Da alcuni anni però i tedeschi si ritrovano con titoli di Stato con rendimenti nominali negativi, persino per la durata trentennale, e un’inflazione non trascurabile: ultimo dato +1,7%. Peggio quindi che in Italia coi titoli di Stato che rendono di più e l’inflazione è più bassa: ultimo dato +0,5%.

Molti risparmiatori tedeschi si sentono quindi vittime della Bce. La sua politica di tassi vicini allo zero obbedirebbe agli interessi dei Paesi con un debito pubblico spaventoso come l’Italia (134%) e la Grecia (182%). Ma anche la Francia non è messa bene (98%), per cui l’arrivo di Christine Lagarde al vertice della Bce marca male.

Non entro nel merito se abbiano o meno ragione, ma di sicuro è ben difficile convincerli che hanno torto. Non stupirebbe quindi un intensificarsi delle richieste di ritorno al marco. Fra l’altro fu proprio questo uno degli obiettivi iniziali di Alternative für Deutschland (AfD), il partito tedesco approdato su posizioni di estrema destra.

Comunque, se la Germania uscisse dall’euro, la sua nuova valuta si rivaluterebbe immediatamente, al contrario che per l’Italia. In Italia, se la prospettiva diventasse attuale, la gente si affretterebbe a svuotare i conti, prelevando contanti. In Germania viceversa verserebbe in banca i contanti che ha, per vederseli tramutati nella nuova valuta. Questo è lo scenario. È improbabile che davvero si concretizzi, ma momenti di tensione non sono da escludere.

Articolo Precedente

Risparmiatori truffati, la nuova procedura d’indennizzo? Siamo alle comiche

next
Articolo Successivo

Industria, Istat: a giugno calano fatturato (-0,5%) e ordinativi (-0,9%). “Flessione del mercato interno, lieve aumento estero”

next