Fare impresa con l’obiettivo di “portare valore ai clienti“, “investire nei lavoratori“, “trattare in modo giusto ed etico con i fornitori“, “supportare le comunità in cui operiamo”, “proteggere l’ambiente adottando pratiche sostenibili”. E solo come ultimo punto “generare valore nel lungo termine per gli azionisti che forniscono il capitale che permette alle nostre aziende di investire, crescere e innovare“. Sono gli impegni sottoscritti da 181 amministratori delegati di grandi aziende statunitensi riuniti nell’associazione Business Roundtable, che riunisce 200 gruppi tra i quali Amazon, Blackstone, Citigroup, General Motors e Morgan Stanley e il cui board è presieduto dal numero uno di JpMorgan Jamie Dimon.

La dichiarazione resa pubblica il 19 agosto punta a “ridefinire l’obiettivo di una corporation per promuovere un’economia al servizio di tutti gli americani“. Segue un catalogo di buone intenzioni, una sorta di manifesto per una svolta in senso etico del capitalismo statunitense. Per quanto riguarda i dipendenti, il gruppo cita “dignità, rispetto”, “compensi giusti” e la fornitura di “benefit importanti” ma anche training e istruzione “per sviluppare nuove competenze in un mondo in rapido cambiamento”. Nei confronti dei fornitori, “grandi e piccoli”, la corporate America afferma di voler agire come un “buon partner”. Dimon ha spiegato che “il sogno americano è vivo ma si sta logorando“. Secondo lui, i grandi datori di lavoro “stanno investendo nel loro personale e nelle loro comunità perché sanno che questo è l’unico modo per avere successo nel lungo termine”.

Nello stesso giorno Janus Henderson group ha diffuso un report secondo cui nel secondo trimestre 2019 i dividendi globali pagati agli azionisti di società quotate hanno raggiunto quota 513,8 miliardi di dollari, in aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente, ma Stati Uniti sono cresciuti al ritmo più lento degli ultimi due anni, +5,3%, attestandosi a 121,7 miliardi di dollari. Il tasso di crescita dei dividendi ha evidenziato un rallentamento in diversi settori, quasi tutti con aumenti a una sola cifra. Nel comparto bancario la crescita è rimasta elevata, mentre le case automobilistiche hanno mantenuto invariati i payout.

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