Gianluca Savoini si è recato 14 volte in Russia nel 2018 e soltanto nelle tre settimane precedenti all’incontro al Metropol Hotel di Mosca ha compiuto tre trasferte nel territorio dell’ex Urss. Lo rivela il sito americano Buzzfeed, che aveva pubblicato l’audio della serata del 18 ottobre, durante la quale l’uomo che storicamente tiene i rapporti con la Russia per conto di Matteo Salvini parlava di un presunto finanziamento da 65 milioni di dollari alla Lega prima delle elezioni europee.

BuzzFeed, che ha condotto l’inchiesta insieme a Bellingcat e al sito russo Insider, rivela poi che Claudio D’Amico, consigliere strategico di Salvini per gli affari internazionali, aveva un posto prenotato sullo stesso volo Aeroflot con cui il presidente dell’Associazione culturale Lombardia-Russia è volato da Milano a Mosca il 16 ottobre – il volo SU2411 – e sullo stesso volo di ritorno – codice SU2414 – la sera del 18 ottobre, dopo l’incontro al Metropol di quella mattina.

Savoini era così di casa a Mosca, prosegue il sito statunitense, che le decine di viaggi compiute negli ultimi cinque anni non compaiono nel Database centrale per la registrazione degli stranieri. In base alla legge russa, tutti i non residenti che arrivano in Russia sono obbligati a comunicare alle autorità una lunga serie di dati come il numero del visto, gli estremi del passaporto, l’aeroporto e l’ora di entrata e uscita dal Paese compilando “carte di atterraggio” che poi vengono registrate nel database elettronico, chiamato il “database dei migranti” e gestito dal ministero degli Interni.

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