Donald Trump attacca i giganti del web e dell’hi-tech statunitense, in particolare Google e Apple. Mountain View è finita nel mirino del presidente degli Usa per i suoi rapporti con la Cina che, a suo avviso, “potrebbero creare problemi di sicurezza nazionale”. Per questo, ha spiegato il tycoon, “se c’è un problema, lo scopriremo. Spero sinceramente di no”.

Lo sfogo di Trump ha poi raggiunto anche gli uffici di Cupertino, messa in guardia sui dazi: “Apple non riceverà esenzioni tariffarie o riduzioni per i componenti del Mac Pro che sono fatti in Cina – scrive su Twitter – Fateli negli Usa, niente dazi”. Mentre in serata se l’è presa con la Francia per la digital tax: gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi sul vino francese nel caso in cui Parigi decidesse di procedere “Potrebbe essere il vino, potrebbe essere altro – ha aggiunto – Noi tassiamo le nostre aziende, loro non le tassano”.

I messaggi dell’inquilino della Casa Bianca arrivano nel giorno della trimestrale di Google, positiva a tal punto da spingere il titolo a Wall Street verso un rally con rialzi in doppia cifra. Il buon andamento dei conti conferma, secondo gli analisti, la solidità di Mountain View, il cui dominio nelle ricerche online resta quasi assoluto. Proprio su questo strapotere puntano ora a vederci chiaro le autorità americane.

Il Dipartimento di Giustizia ha infatti avviato un’indagine antitrust sulle maggiori aziende tecnologiche americane. Un’inchiesta che potrebbe avere forti conseguenze proprio per Google e Apple, oltre ad Amazon e Facebook, che negli scorsi giorni ha patteggiato 5 miliardi di dollari di maxi-multa per violazione della privacy in relazione al caso di Cambridge Analytica. Le autorità puntano a capire come i big della Silicon Valley hanno raggiunto la loro forza di mercato e soprattutto se lo hanno fatto soffocando la concorrenza.

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