Hanno colpito in una zona affollata e da distanza ravvicinata i killer che giovedì sera ad Andria intorno alle 22 hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco Vito Capogna, 62 anni, pregiudicato, personaggio di spicco della criminalità locale. La città vive un momento di grande tensione: perché l’omicidio di Capogna cade esattamente a un mese di distanza dall’agguato in cui venne freddato, nei pressi della villa comunale, Vito Griner, 40 anni, fratello di Filippo, presunto boss della malavita.

Capogna e Griner avrebbero fatto parte dello stesso gruppo criminale. Gli investigatori propendono per un doppio colpo sferrato alla stessa organizzazione ma stanno cercando di comprendere quali siano le dinamiche attuali. Unica certezza è che a sparare sono state persone preparate e fredde. Tre o quattro i colpi esplosi da distanza ravvicinata in via Ospedaletto, ad angolo con corso Europa Unita. Capogna attualmente aveva solo l’obbligo di firma. I carabinieri sono alla ricerca di eventuali testimoni, visto che nella zone c’erano diverse persone.

Nel corso della notte e nella mattinata di venerdì sono state ascoltate diverse persone informate sui fatti. I primi rilievi sono stati eseguiti dagli agenti del commissariato di Andria e della polizia scientifica, poi la Dda di Bari guidata da Giuseppe Volpe ha delegato, attraverso il pm Marco D’Agostino, titolare dell’inchiesta, gli ulteriori accertamenti ai carabinieri del Nucleo investigativo. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, la vittima era ferma non lontano dalla sua abitazione in compagnia di un’altra persona, attualmente in corso di identificazione, quando è stata raggiunta da due colpi calibro 7.65 che l’hanno ferita mortalmente a petto e collo.

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