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Ultimo aggiornamento: 8:49 del 22 Luglio 2019

Ferrara, consigliere comunale FdI fa interrogazione su numero minori affidati a gay: “Movente Lgbt”. Bagarre a La Zanzara

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Affidi di minori a coppie gay? Io sono contrario, perché comunque sono consigliere comunale di Fratelli d’Italia e sono su quella linea. Ma è una questione di buon senso: i genitori devono essere una mamma e un papà. Certo che una coppia gay può crescere un figlio, ma non è nello standard tradizionale. Andiamo a chiederlo alla Chiesa“. Risponde così alla raffica di domande di Giuseppe Cruciani, nel corso della trasmissione La Zanzara (Radio24), Federico Soffritti, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Ferrara ed ex attivista del M5s, che il 17 luglio ha depositato una interpellanza scritta con la quale chiede alla Giunta di sapere “quanti bambini a oggi siano stati affidati a persone single (e, tra queste, quante si dichiarino omosessuali) e quanti bambini a coppie omosessuali” a Ferrara.

Nella stessa interrogazione Soffritti fa riferimento all’inchiesta sui presunti affidi illeciti di Bibbiano e domanda anche “le motivazioni che hanno portato a preferire” la scelta di affidi a single e gay “in alternativa a quella prioritariamente indicata dalla legge” sull’affidamento a famiglie con figli. E non solo: il consigliere comunale adombra nella sua interpellanza “il paventato rischio della sussistenza di un movente ideologico LGBT dietro il complesso sistema degli affidi dei minori”, auspicando “urgenti iniziative, anche di carattere ispettivo, volte ad escludere categoricamente ogni forma di interferenza (e pressione) ideologica”.

Contattato telefonicamente da Cruciani, che definisce ‘censimento delle coppie omosessuali’ quello voluto da Soffritti, quest’ultimo dapprima conferma parzialmente la definizione del giornalista. Qualche secondo dopo smentisce: “Dicono così, ma in realtà non è un censimento. E’ volere sapere una informazione in più sugli affidi a quelle persone lì. Diciamo che la mia è una interpellanza fatta a livello nazionale”.
Poi dibatte in modo concitato con uno dei conduttori, Alberto Gottardo, che definisce ‘schedatura sessuale’ quella pretesa dall’ex M5s.

I minuti passano e il consigliere comunale, incalzato ai giornalisti, si spazientisce, minacciando di interrompere la conversazione telefonica: “Non me ne frega niente che siete di Radio24. I casi di Bibbiano indicavano un orientamento preciso negli affidi, cioè i minori spesso venivano affidate a quelle persone lì“.
“Lei si sta arrampicando sugli specchi – ribatte Cruciani – Lei vuole fare una specie di mappatura di quanti omosessuali abbiano figli. A questo vuole arrivare”.
“Lo dice lei”, replica Soffritti che, alla fine, minaccia di querelare Gottardo, ribadendo di essere un consigliere comunale.
“Ma chi se ne frega che lei è un consigliere comunale? – insorge David Parenzo – Cosa ha? L’immunità? Cosa vuol dire?”.
E Soffritti interrompe la telefonata.

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