Caporalato, i migranti occupano la basilica di Bari con Aboubakar Soumahoro: “Prima gli sfruttati”. Appoggio pienamente questa protesta. Aboubakar Soumahoro sta portando avanti una giusta e sacrosanta lotta, quella degli ultimi contro i primi, del Lavoro (migrante e autoctono) contro il Capitale cosmopolitico. Per questo, merita rispetto e pieno sostegno. Ora, occorrerà capire se questa lotta, che – ripeto – è sacrosanta, si determinerà fino in fondo come lotta del Lavoro contro il Capitale, o se il Capitale, come al solito, saprà fagocitarla e la trasformerà in lotta orizzontale tra migranti e autoctoni (cioè in lotta interna al polo degli sfruttati).

Chiaro che il Capitale farà di tutto per evitare il fronte unito degli sfruttati, ossia il precariato, composto da proletari e precari, ceti medi e migranti, contro il signore globalista: lo stesso che deporta migranti per abbassare i salari e sfruttarli senza pietà, lo stesso che precarizza il lavoro e va ripetendo che non possiamo più vivere al di sopra delle nostre possibilità. Lo dico senza ambagi. Finché ci sarà uno sfruttato bianco che si sentirà più vicino a un finanziere bianco che a uno sfruttato nero – o, il che è lo stesso, finché ci sarà uno sfruttato nero che si sentirà più vicino a un finanziere nero che a uno sfruttato bianco – il Capitale trionferà. Sono le solite armi di divisione di massa e di distrazione di massa.

Ovviamente, le destre regressive e le sinistre fucsia (in ciò perfettamente sovrapponibili) faranno di tutto per evitare la lotta di classe dal basso, ossia il fronte unitario degli sfruttati: le destre regressive si rivolgeranno agli autoctoni, perché vedano il nemico nel migrante e non nei deportatori cosmopoliti che sfruttano i lavoratori (migranti e autoctoni). Le sinistre fucsia si rivolgeranno ai migranti, perché vedano il nemico negli sfruttati autoctoni (ceti medi e classi lavoratrici), classificati come xenofobi e intolleranti.

Sia le destre regressive, sia le sinistre fucsia eviteranno in ogni modo la ricomposizione del conflitto di classe del Basso contro l’Alto, degli sfruttati contro gli sfruttatori. Le destre regressive trasformando more solito la lotta di classe in lotta di classe del basso verso il basso (autoctoni vs migranti), senza che il padronato cosmopolitico nemmeno più venga menzionato e combattuto. Le sinistre fucsia opereranno, come sempre, dirottando la lotta di classe marxista verso il binario morto delle lotte arcobaleno dell’accoglienza versus intolleranza. Anche in questo caso, il padronato non sarà nemmeno menzionato.

Anziché inneggiare alla lotta di classe del basso (Lavoro, autoctono e migrante), le sinistre fucsia traditrici di Antonio Gramsci urleranno “porti aperti!”, ossia le mot d’ordre del padronato cosmopolitico, che vuole nuovi sbarchi non per integrare, ma per avere nuovi disperati da sfruttare e con cui creare ad hoc lotte orizzontali tra sfruttati autoctoni e sfruttati migranti. Siamo a un bivio. “Qui si parrà la tua nobilitate”, caro Aboubakar Soumahoro, nel saper resistere alle sirene della global class e dei padroni del discorso: sacrosanta lotta di classe del Lavoro contro il Capitale o lotta tutta interna al Capitale dei migranti contro gli autoctoni (che è la stessa degli autoctoni contro i migranti)?

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