La Marina Militare e la Guardia di Finanza metteranno in campo le loro navi per controllare le partenze dei migranti e “a difesa” dei porti italiani. E’ una delle novità emerse dal Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che dunque rilancia sulla necessità di impiegare navi aerei militari “per contrastare l’immigrazione clandestina”. In serata Giuseppe Conte ha convocato un vertice sull’immigrazione.

Dunque, novità importanti arrivano dal Comitato (durante il quale è stata registrata “con soddisfazione” la riduzione degli sbarchi, “passati dai circa 17mila dell’anno scorso ai 3.000 di quest’anno”). Queste, secondo fonti del Viminale, le misure principali su cui si è registrata convergenza: più controlli per ridurre le partenze, con l’utilizzo di radar, mezzi aerei e navali; presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani; contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze; invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla cosiddetta “Guardia Costiera Libica” entro l’estate; emendamenti al Decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e per aumentare le pene per scafisti e trafficanti.

La riunione del Comitato arriva dopo giorni di polemiche tra il ministro dell’Interno e la collega della Difesa, Elisabetta Trenta, secondo cui quanto sta accadendo in questi giorni “si sarebbe potuto evitare. Lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta”. Ma alla Trenta “replicano i numeri – dice il capo del Viminale – La missione Sophia recuperò decine di migliaia di immigrati”, 18.390 nel 2017-18, “e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione”.

Missione Sophia a parte, l’impiego di mezzi militari torna però prepotentemente alla ribalta. E al ministro Trenta che dice al Corriere della Sera “Ora navi militari contro gli scafisti”, Salvini ha prontamente replicato: “Sarebbe ora, meglio tardi che mai”. Ma con regole d’ingaggio ben precise, perché – avverte il responsabile del Viminale – “le navi militari italiane non forniscono servizio taxi su richiesta delle ong”.

Uno scontro a bassa intensità nel governo cui il premier prova a mettere fine. “Da alcune settimane stiamo assistendo a un progressivo incremento del numero di imbarcazioni che trasportano migranti, che si approssimano alle nostre coste e sollecitano un attracco ai nostri porti. Diventa pertanto urgente coordinare le iniziative  dei ministri competenti anche al fine di evitare che possano ingenerarsi sovrapposizioni o malintesi“, si legge nella lettera con cui Conte ha convocato un vertice dei ministri competenti a Palazzo Chigi mercoledì alle 19.

Ma se i grandi arrivi via mare sono fortemente diminuiti, continuano invece i minisbarchi a Lampedusa. Dopo i 10 migranti di domenica, ne sono arrivati altri 19 a bordo di una piccola imbarcazione. E in porto resta ferma la nave Alex, che è stata confiscata per una seconda violazione del Decreto sicurezza bis, “un ingresso accidentale di Alex nelle acque territoriali che sarebbe avvenuto venerdì mattina”, spiega in un tweet Mediterranea. E’ un “pretesto del tutto illegittimo, ma se pensano di fermarci – avverte la Ong- si illudono di grosso: stiamo già preparando i ricorsi e torneremo presto in mare”.

Per l’imbarcazione c’è anche una seconda sanzione per un totale di 65mila euro di multa e il M5s annuncia un’ulteriore stretta: i pentastellati hanno presentato un emendamento al decreto Sicurezza bis che prevede che la confisca sia anticipata al primo ingresso in acque italiane e non più in caso di reiterazione commessa con l’utilizzo della nave stessa. La proposta di modifica prevede inoltre che “i natanti possano essere impiegati dagli organi di polizia, capitanerie di porto, per attività di polizia ovvero finalità di giustizia, di protezione civile o tutela ambientale”.

Intanto altre navi potrebbero affiancarsi a quelle delle Ong (con la Alan Kurdi che dopo aver consegnato alle motovedette maltesi i migranti soccorsi l’altro giorno è ora sulle tracce di un altro gommone con 50 a bordo): “Stiamo costruendo una piccola flotta perché siamo disposti ad andare a soccorrere”, annuncia proprio da Lampedusa il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Se fosse vero violerebbe le leggi”, avverte il vicepresidente leghista del Senato Roberto Calderoli.

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