Svolta nell’indagine sul pacco bomba che venerdì scorso ha causato tredici feriti lievi nel centro di Lione. Un ventiquattrenne algerino, sospettato di essere “l’autore dell’attacco”, e tre suoi familiari sono stati fermati dalla polizia francese.  “Al momento attuale, nulla è stabilito” sul profilo e le motivazioni del sospettato, ha dichiarato in serata il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ritornato in città – dopo il sopralluogo nel giorno dell’attacco – per complimentarsi con le forze dell’ordine e fare il punto sull’inchiesta. “Non c’è nessuna certezza – ha aggiunto – fatta eccezione per la qualità dell’indagine che è stata condotta”.

Descritto come un tipo timido e riservato, il 24enne studente di informatica è stato catturato verso le dieci del mattino, mentre usciva da un bus, nel settimo arrondissement di Lione, senza opporre resistenza. Ma dinanzi agli inquirenti dell’antiterrorismo ha tenuto per tutto il giorno la bocca cucita sulle motivazioni che lo hanno indotto a passare all’azione dinanzi alla panetteria La Brioche Dorée. Trasferitosi un anno fa in Francia dall’Algeria, nel suo Paese natio aveva ottenuto un primo diploma da perito informatico e ora si stava specializzando presso una scuola di ingegneria. Nel video della cattura, diffuso in esclusiva da Le Progrès online, si vede il ragazzo bloccato a terra, circondato da una squadra di agenti col volto coperto dai passamontagna. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, è stato tradito dai servizi di geolocalizzazione e dalla sua attività su internet.

Le forze dell’ordine non hanno voluto fermarlo in casa per evitare che potesse innescare, dall’interno, esplosioni di Tnt. Nelle ore successive, sono stati fermati anche il padre, la madre, un fratello. La sorella, invece, è stata sentita dagli inquirenti in regime di ‘libera testimonianza’. Castaner, è giunto nel tardo pomeriggio a Lione per andare personalmente a ringraziare le forze di sicurezza accompagnato dal suo braccio destro, Laurent Nunez. In un tweet il sindaco di Lione ed ex ministro dell’Interno Gérard Collomb ha tenuto a “ringraziare tutti i servizi che hanno permesso di giungere a questo risultato in tempi così rapidi”. Perquisizioni sono state effettuate per tutto il giorno, in sua presenza, nella sua casa di Ouillins, nell’hinterland di Lione. All’operazione, ha partecipato un ingente dispositivo di polizia, mentre gli abitanti del circondario non sono stati autorizzati a rientrare nella zona presidiata dagli agenti per diverse ore.

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