Lo spareggio salvezza tra Foggia e Salernitana si deve giocare: lo dice il Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso dei pugliesi contro la decisione della Lega Serie B di mandarli direttamente in Serie C, annullando il playout previsto tra quartultima e quintultima, dopo la retrocessione per illeciti amministrativi del Palermo. La vicenda però è tutt’altro che chiusa: si tratta solo di una decisione cautelare, con l’udienza collegiale fissata l’11 giugno. E si attende ancora il parere del Collegio di garanzia sulla nuova classifica (all’inizio della settimana prossima) e il verdetto di appello sulla retrocessione del Palermo, che doveva arrivare oggi e invece è stato rinviato al 29 maggio. Per il momento dunque il playout si deve giocare ma non si gioca: per capirci qualcosa in più bisognerà aspettare almeno la settimana prossima.

Incredibile, ma bastava avere un po’ di buonsenso per capire che retrocedendo il Palermo all’ultimo posto, come ha fatto il tribunale federale, il Foggia inizialmente finito terz’ultimo avrebbe guadagnato una posizione in graduatoria e quindi il diritto a disputare lo spareggio salvezza contro la quint’ultima, cioè la Salernitana. Non l’ha pensata così però il consiglio direttivo della Serie B, che ha confermato la retrocessione sul campo di Foggia, Padova e Carpi, aggiunto il Palermo e quindi chiuso il discorso retrocessioni, avendo trovato le quattro squadre da mandare in Serie C. Uno dei più accaniti sostenitori di questa interpretazione è Claudio Lotito, consigliere federale, noto esperto di diritto (almeno a suo dire) e da qualche tempo deus ex machina del campionato cadetto. E guarda caso la principale beneficiaria è proprio la Salernitana, della quale Lotito è proprietario. In tribunale a rappresentare la Lega B nell’opposizione al Foggia c’era anche l’avvocato Avilio Presutti, membro del consiglio di sorveglianza della Lazio. Tutte coincidenze che non potevano passare inosservate e hanno scatenato l’ira dei tifosi e la rivolta del club danneggiato.

La Figc guidata da Gabriele Gravina, colta alla sprovvista e incerta sul da farsi, aveva chiesto un parere al Collegio di garanzia del Coni sulla legittimità dell’operato della Lega Serie B. Era atteso per l’inizio della settimana prossima, ma prima è arrivato il decreto del Tar del Lazio: “La retrocessione del Palermo – spiegano i giudici – provoca lo scorrimento della graduatoria”; lo dimostra del resto il fatto che proprio per l’esclusione dei siciliani, il Perugia, la prima in posizione utile, sia stato promosso ai playoff. Il ricorso è dunque accolto.

Che succede adesso? La delibera con cui la Lega B del presidente Mauro Balata aveva annullato lo spareggio non esiste più, almeno fino all’11 giugno quando ci sarà la discussione collegiale al Tar: troppo tardi per aspettare. A questo punto probabilmente dovrà pronunciarsi prima la FederCalcio, che dopo aver ricevuto il parere del Collegio di garanzia deciderà in un senso o nell’altro. Anche questa delibera della Figc però potrebbe essere impugnata, dal Foggia come dalla Salernitana: significa un ulteriore passaggio da Tribunale federale e Corte di appello, probabilmente almeno altre due settimane di contenzioso. Il campionato finisce in tribunale, mica sul campo. Una volta di più.

Twitter: @lVendemiale

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