Un messaggio audio inviato dal capitano della Roma, Daniele De Rossi, a degli amici svela i retroscena dietro all’addio annunciato il 14 maggio dalla società giallorossa. La fine della carriera romanista di Ddr non nasce da una semplice stretta di mano tra il centrocampista e l’ad Guido Fienga: “Quando ho parlato con lui (Fienga, ndr) gliel’ho detto – spiega De Rossi all’amico -: Voi dite che sto male? Datemi 100mila euro a presenza. Pensate che non riesca a fare 10 partite? Se ci riesco prendo 1 milione (oggi l’ex Azzurro prende 3 milioni netti, 5,5 lordi, ndr). Se ne faccio 30 prendo 3 milioni. Avete anche la possibilità di non farmi giocare, così mi alleno gratis, che problema c’è?”.

L’epilogo della storia suggerisce un rifiuto da parte dei vertici giallorossi, ma dalle confidenze del giocatore si capisce che non è andata proprio così. De Rossi racconta che a quel punto Fienga risponde che la società potrebbe essere d’accordo a un patto del genere: “A quel punto – continua Ddr – Fienga dice ‘ma guarda che è quello che volevamo proporti, 100mila euro a partita e un bonus fisso‘. Gli ho detto ‘pensa te, io il bonus nemmeno lo volevo'”.

La conversazione finisce qui, con il giocatore che se ne torna a casa con la notizia che quella in casa con il Parma sarà la sua ultima partita da romanista all’Olimpico. Ma pochi minuti dopo è di nuovo Fienga a chiamarlo: “Arrivo a casa – conclude De Rossi –  e mi fa: ‘Ho parlato col presidente e mi ha detto che così andrebbe bene’. Ma come? È un anno che non ci parliamo, ora dopo 40 minuti che mi hai cacciato mi richiami?”.

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