Li chiama “pseudo ambientalisti fortemente politicizzati” che “fomentano l’allarmismo” e “confondono la cittadinanza”. Fanno vero e proprio “terrorismo psicologico” che a suo avviso non porta a risolvere il problema “ma anzi lo complicherà ulteriormente”. Il deputato tarantino del M5s, Giovanni Vianello, attacca le associazioni ambientaliste del capoluogo jonico che nelle scorse settimane hanno anticipato i dati dell’Arpa Puglia sull’aumento negli ultimi mesi delle emissioni inquinanti da parte dello stabilimento ex Ilva, ora gestito da ArcelorMittal. Mentre il governo Lega-M5s studia come togliere l’immunità penale agli affittuari subentrati ai commissari, scontrandosi con la nuova proprietà che chiede “certezza del diritto”, i pentastellati tarantini – già contestati e poi ‘azzerati’ in consiglio comunale – compiono un’altra giravolta.

Il post di Vianello è articolato e arriva a due giorni dalla relazione che Arpa Puglia e Ispra hanno consegnato al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Il dossier è chiaro: “Le emissioni sono in aumento, ma ancora all’interno della norma. E gli incrementi di diossina meritano ulteriori approfondimenti”, scrivono i due istituti di protezione ambientale. La Asl, invece, segnala che i casi di ospedalizzazione sono in diminuzione nel biennio 2016-17 restano comunque superiori ai valori regionali, mentre i tassi di mortalità sono in molti casi superiori alle medie provinciali e regionali.

I primi dati che segnalavano un aumento delle emissioni inquinanti erano stati anticipati da Peacelink il 25 febbraio, poi erano stati i Verdi e il consigliere comunale Vincenzo Fornaro a a porre l’accento sugli incrementi di diossina tornata a livelli pre-sequestro degli impianti nella masseria Carmine. Le contestazioni principali degli ambientalisti erano legate al periodo post affidamento dell’ex Ilva ad Arcelor: da quando l’impianto ha ripreso a marciare con la nuova proprietà – era il senso degli appunti – i valori sono tornati a salire. Un dato, questo, sostanzialmente confermato da Arpa e Ispra che hanno precisato in ogni caso come le emissioni restino al momento al di sotto dei valori soglia.

“Non voglio essere negazionista perché rimango coerente con la posizione di sempre, estremamente critica nei confronti del siderurgico che ad oggi non ha ancora dimostrato di non essere un rischio per la salute. Taranto è la sede del polo siderurgico più mostruoso d’Europa, è una città interessata alla cantieristica navale e alla presenza di altri insediamenti industriali, in testa la raffineria Eni e le discariche”, è la premessa di Vianello che parla di “fonti inquinanti da tenere sotto controllo” e “da chiudere progressivamente”. I limiti emissivi da non superare “sono ben specificati all’interno della normativa nazionale vigente, Asl, Arpa, Iss e Ispra delineano i bracci tecnici e scientifici per la corretta analisi e interpretazione dei dati”, aggiunge. Bollando il resto come “interpretazioni, e peggio ricostruzioni”.

Quindi l’attacco frontale alle associazioni ambientaliste che – è noto – hanno sostenuto il Movimento Cinque Stelle nelle scorse tornate elettorali, quando i pentastellati promettevano la chiusura del siderurgico sposando le loro richieste: “Al di là di questo campo ci si addentra in un contesto privo di qualsiasi aderenza scientifica, caratterizzato dalla presenza di politici che creano preoccupazione fra le persone e da pseudo ambientalisti fortemente politicizzati e interessati a primeggiare contro la forza politica di turno – scrive l’onorevole del M5s in un post che ha ricevuto centinaia di commenti negativi in poche ore – i quali proprio per questo fomentano l’allarmismo, confondono la cittadinanza e intercedono nello sviluppo di un’opinione pubblica disinformata e a caccia di scoop inesistenti”.

Secondo Vianello, “gli ultimi report di Asl e di Arpa in mio possesso sono chiari ed escludono qualsiasi tipo di situazione d’emergenza, sia dal punto di vista ambientale che sanitario, del resto non si possono chiudere gli occhi davanti a 60 anni di inquinamento selvaggio”. Quindi, afferma, “ora è tempo di finirla, perché è impensabile e quantomai inaccettabile continuare con questo terrorismo psicologico che non porterà alla soluzione del problema ma anzi lo complicherà ulteriormente”.

Al deputato del Movimento ha risposto il coordinatore dei Verdi, Angelo Bonelli: “Il M5S ha superato ogni previsione e il suo comportamento sulla vicenda dell’ex Ilva di Taranto ricorda il film ‘L’invasione degli ultracorpi’. Una mutazione antropologica, quella del Movimento, che ora grida all’allarmismo in merito all’emergenza ambientale e sanitaria a Taranto”. Quando il M5S era all’opposizione, aggiunge Bonelli, Vianello “faceva il moralizzatore e purista, ha comunicato al mondo intero che su Taranto degli ‘pseudo ambientalisti’ e dei politici che creano preoccupazione tra la popolazione hanno generato un’inutile allarmismo a tavolino perché a suo dire i dati forniti da Arpa e Asl sull’inquinamento escludono qualsiasi emergenza ambientale”.

Mentre “un anno fa Ilva – attacca Bonelli – era da chiudere, per il deputato del M5S oggi miracolosamente i dati ambientali sono ottimi. Vianello non dice e non si chiede, perché sino ad oggi Arpa non rende pubblici i dati sulla diossina del mese di novembre e dicembre 2018 considerato che i primi 10 mesi del 2018 hanno segnalato nel deposimetro della masseria Carmine un aumento della diossina pari al 2050 per mille ovvero 20,5 volte di più: lui è un parlamentare perché non si indigna di questo ritardo o ha smesso di indignarsi da quando è al governo?”.

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